Russia, a Kazan esequie insegnante della scuola presa d'assalto

Tiscali.it ESTERI

(askanews) - La tristezza nei volti dei giovani che partecipano al funerale dell'insegnante di inglese Elvira Ignatyeva, colpita da un proiettile alla testa in una sparatoria nella scuola n. 175 a Kazan, in Russia.

Poi si terranno anche quelle dei sette bambini uccisi.

Le esequie che vediamo in queste immagini sono le prime.

La Repubblica russa del Tatarstan osserva un giorno di lutto all'indomani della terribile sparatoria, scatenata da Ilnaz Galiaviev, 19 anni, ex allievo. (Tiscali.it)

Su altri media

Ricordiamo che a effettuare lo screening nelle scuole superiori di Bollate sono gli studenti dell’ITCS Primo Levi, indirizzo Biotecnologie Sanitarie, formati ad hoc dai ricercatori della Statale. Il progetto è partito nel mese di marzo e, ad oggi, ha dato risultati importanti che hanno permesso di isolare e mettere in quarantena alcuni studenti risultati positivi (MI-LORENTEGGIO.COM.)

Mosca (AsiaNews) – Il presidente del Tatarstan ha dichiarato per oggi un giorno di lutto in memoria degli uccisi nel liceo n. 175 di Kazan, la capitale della repubblica (foto 1). (AsiaNews)

Nove persone uccise (sette studenti e due adulti, tra cui un insegnante) e 21 feriti. Un dramma che ha riportato alla memoria la strage di Beslan avvenuta in Ossezia del Nord nel 2004, quando un gruppo di oltre 30 terroristi, fondamentalisti islamici e separatisti ceceni - dopo aver occupato la «Scuola 1» della città - uccise oltre 300 persone (di cui 186 bambini) ferendone oltre 700 dopo l’irruzione delle forze speciali nell’edificio. (Il Manifesto)

A Kazan un ragazzo uccide nove persone. E non era un commento lanciato a caso, un parallelismo tracciato di traverso tra la terribile strage nella scuola americana e la tragedia di Kazan. (Zazoom Blog)

Tra questi Dilyara Samigullina, che stava passando davanti all’edificio scolastico al momento della sparatoria, ha raccontato alla Tass di aver visto. Inoltre, aveva ottenuto pochi giorni prima la licenza per la caccia e il relativo porto d'armi (Skuola.net)

Secondo alcuni media, si tratterebbe della stessa scuola una volta frequentata dal killer. L’aggressore avrebbe avuto inoltre un account su Telegram in cui si chiamava ‘‘Dio’’ e diceva che voleva uccidere «un gran numero» di persone prima di spararsi. (Corriere del Ticino)