Ritorna Malika Ayane: "Al Festival il Malifesto della mia musica"

Il bello di Malika Ayane è che la riconosci subito: la sua voce ha una eleganza d'altri tempi e nel pop porta impertinente le sue tracce di jazz e soul.

Ritorna al Festival di Sanremo con Ti piaci così, brano che è un manifesto della sua nuova consapevolezza e un anticipo del suo nuovo disco, che si intitolerà Malifesto e uscirà a marzo.

E il risultato si ascolterà nei nuovi brani di Malifesto, titolo calembour che però a occhio e croce rende bene l'idea della nuova Malika

Una musica senza tempo che potrebbe diventare un classico e che è nata una sera con un deejay e la bravissima autrice Alessandra Flora (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

alika Ayane, al suo quinto Festival racconta di avere ormai un particolare rituale scaramantico per le serate sanremesi, che le piace tenere in vita come fosse una tradizione personale: “Arrivare alla domenica prima del Festival e fare un giro in macchina con i miei amici, che fanno parte della mia squadra, e ascoltare il master dell’album. (Sky Tg24 )

E poi sulla crisi che si è abbattuta sugli artisti: «Non siamo considerati come lavoratori, un mio collaboratore ha lasciato la musica per fare il postino e coltivare la terra». Di questo e tanto altro ci ha parlato Malika Ayane nell'intervista a pochi giorni dall'inizio del Festival di Sanremo (a cura di Cristiano Sala) (Il Messaggero)

Che sul dibattito intorno al festival nella pandemia non ha dubbi: "Secondo me era importantissimo fare Sanremo. Sul cast particolarmente giovane di quest'anno, Malika riflette: "All'inizio mi sono anche un po' spaventata. (Adnkronos)

Il brano “Ti piaci così” non è che una fotografia della Malika di oggi. Sono legata a lei: ha ascoltato il brano che porto a Sanremo e mi ha scritto “sublime”. (Leggo.it)

Nel 2015 hai deciso di vivere Sanremo senza social anche per evitare commenti sgradevoli. “Una volta ho regalato una serenata di mariachi ad una mia amica in Corso Genova a Milano, è stato imbarazzante! (L'HuffPost)

È un brano in cui sto molto bene, mi sento libera e leggera. Il testo quindi è una necessaria didascalia, un contorno per spiegare meglio uno stato d'animo in cui mi sento molto bene. (la Repubblica)