Piemonte: peste suina, arriva l'ordinanza dei ministeri, stop a caccia, trekking e raccolta funghi

La Repubblica INTERNO

Le uniche eccezioni riguarda le attivita' connesse alla salute, alla cura degli animali detenuti e selvatici e delle piante.

La misura si è resa necessaria in Piemonte dopo che, lo scorso fine settimana, sono stati trovati nell'Alessandrino tre cinghiali morti, risultati in laboratorio malati di peste suina africana

Sul caso della peste suina africana arriva l'ordinanza congiunta dei ministeri della Salute e dell'Agricoltura. (La Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Cosa prevede l’ordinanza di mini-lockdown. Zona rossa e mini-lockdown di sei mesi nelle zone montane e boschive tra Liguria e Piemonte. (Money.it)

“Una iniziativa – evidenzia il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – che vede mobilitata Coldiretti Sardegna e Campagna Amica con il sostegno dei responsabili ecclesiastici e la collaborazione della rete solidale nata all’interno dei mercati di Campagna Amica assieme alle parrocchie, associazioni caritatevoli e i servizi sociali di diverse amministrazioni comunali”. (Sardegna Reporter)

L’azione dunque secondo il Piano – continua la Coldiretti Puglia – deve essere indirizzata alla riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette La Peste Suina Africana – sottolinea la Coldiretti – può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali, ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani. (AltamuraLive)

Il primo indizio di contagio è stato una settimana fa, con la scoperta di una carcassa di cinghiale infetto nei pressi di Ovada, Piemonte; poi altri casi, uno tra Genova e Savona L’ultima notizia è un mini lockdown nei boschi di Piemonte e Liguria. (La Stampa)

Oggi e domani saranno battuti i boschi sull’Appennino visto che la Regione, insieme con prefettura e Provincia, ha deciso di monitorare la cosiddetta zona infetta. Decine di squadre composte da cacciatori, carabinieri forestali e guardie faunistiche e volontari per trovare altre carcasse di cinghiale al di fuori dei «focolai». (La Stampa)

Insieme al settore faunistico regionale, Asl e Istituto zooprofilattico sono stati poi preparati corsi di informazione e formazione rivolti ai capisquadra delle squadre di caccia al cinghiale e, sempre in estate, si sono tenuti corsi di informazione destinati agli allevatori e ai Consorzi di tutela del marchio. (055firenze)