“Blocco dei licenziamenti da rivedere”. Giorgetti rilancia, ma Draghi non cede

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Nonostante i numeri della Commissione europea che dimostrano l’inutilità della misura, la pressione dei partiti su Mario Draghi per cambiare le decisioni prese sullo sblocco del divieto dei licenziamenti non si ferma: prima il ministro del Lavoro Andrea Orlando, poi i leader di Lega e Pd Matteo Salvini ed Enrico Letta, ora il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti

(La Stampa)

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Quindi è il classico caso in cui il mercato fallisce e solo lo Stato, in ragione dell’interesse strategico, può assumersi questo rischio». Così il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti al Festival dell’Economia di Trento. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Cgil Cisl e Uil continuano, tuttavia, il loro pressing per ottenere una proroga del blocco dei licenziamenti in scadenza il 30 giugno prossimo «Credo che il blocco dei licenziamenti sia stato una misura eccezionale e tale deve rimanere dovuta a una situazione eccezionale», ha aggiunto specificando che «il blocco dei licenziamenti andrebbe declinato con valutazioni settore per settore». (ilGiornale.it)

«Bisogna tentare di tornare a fare politica industriale, ma non con lo Stato azionista, bensì con lo Stato regolatore del mercato «La pandemia ha dimostrato che il ruolo dello Stato spesso è inevitabile, ma solo per i meritevoli». (La Stampa)

Donata al capo dello Stato una fusione in ricordo dei 70 anni del sindacato. Il Segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, ringrazia il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per averlo ricevuto, questo pomeriggio, al Quirinale. (LaPresse)

Blocco licenziamenti. ''Il blocco dei licenziamenti deve essere rivisto e collegato al nuovo sistema di ammortizzatori sociali'', ha detto ancora Giorgetti. Nel progetto di investimento ''lo Stato può e, in questo caso, deve essere protagonista", ha poi aggiunto il ministro (Adnkronos)

(LaPresse) – “Il governo monitorerà quanto accade” dal momento in cui terminerà il blocco dei licenziamenti per alcuni settori al 30 giugno, e “il ministro Orlando è giustamente molto attento e se vi fossero elementi di tensione, il governo è pronto a intervenire”. (LaPresse)