Venezia 78, Sorrentino: «I miei dolori ora mi annoiano e scivolo in una discreta felicità»

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«Io ho capito adesso dopo tanti anni che mi schermivo quando dicevo che il cinema non mi piaceva.

«Non né liberatorio né terapeutico comincio a parlare cosi tanto dei miei dolori con voi che inizio ad annoiarmi

Non so cosa mi ha dato questo film, sono a rilascio lento, lo scoprirò tra sei mesi».

di Stefania Ulivi. Il regista di «È stata la mano di Dio» commosso: «Ho scoperto una certa semplicità che alcuni chiamano maturità. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Il Leone d'oro va alla regista francese Audrey Diwan per «L'événement», un potente viaggio nel dolore e nella libertà femminile di decidere del proprio corpo, e quindi del proprio destino, che ha entusiasmato la giuria (il riconoscimento è stato. (ilmattino.it)

È una specie di caverna che accoglie tutto, mastica tutto e ritira fuori in maniera molto recitata. Ci vorrà tempo per capire cosa gli ha lasciato la pellicola. (IlNapolista)

Un ricordo su tutti il giorno del funerale dei genitori Nei suoi ringraziamenti come sempre il Pibe de oro, a cui come ha raccontato in alcune interviste deve la vita, i produttori di oggi e quello del passato. (Il Fatto Quotidiano)

Perché allora non lasciarsi andare alla fede in Diego Armando, che da lassù, ha fatto contemporaneamente vincere sia il devoto Paolo che la squadra del Napoli impegnata nel mai banale match contro la Juve? (Il Fatto Quotidiano)

È stata la mano di Dio, però, non è un film autobiografico (e basta), e nemmeno è un film su Maradona. Anche È stata la mano di Dio, il film di Sorrentino, cerca di rispondere a questa istanza, appellandosi a una frase paradossale. (doppiozero)

Molti calciatori della Juventus sono abituati a vincere sempre, ma devono capire che bisogna essere uomini prima che calciatori Anche un anno fa, Wojciech Szczęsny ha iniziato a commettere errori decisivi. (napolipiu.com – Calcio Napoli Notizie)