Riforma fiscale di Draghi: chi pagherà più tasse?

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Riforma Irpef, chi pagherà più tasse?

Riforma fiscale di Draghi: chi pagherà più tasse?

Chi pagherà più tasse con la riforma fiscale prevista da Draghi?

Attualmente le aliquote Irpef sono cinque e vanno da un minimo del 23% fino ad un massimo del 43%.

Riforma fiscale di Draghi, chi pagherà più tasse?

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Tassinari: il fisco e la lezione danese. Intervista a RaiNews24. Condividi. "Le riforme dovrebbero essere affidate a esperti" ha detto Mario Draghi nel suo primo discorso al Senato citando il modello della Danimarca in materia fiscale. (Rai News)

Nella prospettiva di una riforma organica dell’Irpef, e del sistema fiscale in generale, sarà necessario, come sempre proposto da Unimpresa, partire dall’imposizione per scaglioni, che nasce con lo scopo di redistribuire equamente la pressione fiscale, in base alle capacità reddituali di ogni contribuente. (Startmag Web magazine)

Ed anche noi attendiamo da anni riforme che snelliscano e semplifichino il sistema fiscale e rendano più agevole anche il nostro compito che diventa ogni giorno più complesso, al limite della insostenibilità. (BarlettaViva)

Proponiamo il frazionamento in due dell’attuale terzo scaglione: il primo, da 28 mila euro a 40 mila euro, con un’aliquota marginale del 32 per cento; il secondo, da 40 mila euro a 55 mila euro, con un’aliquota marginale del 38 per cento È quanto dichiara il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani. (TraniLive.it)

Sono queste le prime indicazioni che emergono sulla rivoluzione fiscale targata Draghi che dovrebbe segnare una delle priorità del nuovo governo. Una commissione per la riforma fiscale snella, con personaggi autorevoli ed operativi, con un orizzonte temporale breve e con l’obiettivo, con tutta probabilità, di impostare una legge delega. (la Repubblica)

febbraio del 2009, il premier danese Anders Fogh Rasmussen presentò la sua ambiziosa riforma fiscale così: «Renderà attraente il lavoro, incoraggerà i risparmi e ridurrà il debito». La riforma decurtò anche l’aliquota marginale più bassa di un punto e mezzo: ora ammonta al 36%. (la Repubblica)