L’immagine del buco nero Sagittarius-A, i ricercatori: «Cinque anni di lavoro, che emozione»

La sua passione per la ricerca viene da lontano, anche se non si tratta di anni luce

La seconda foto di un buco nero: «Cinque anni di lavoro» È la seconda volta che il network Eht riesce a fotografare un buco nero.

INAF/Parisini - Da sinistra: Nicola Marchili, Kazi Rygl ed Elisabetta Liuzzo dell’INAF. A 27 mila anni luce dalla Terra, al centro della nostra galassia, c’è un buco nero supermassiccio. (Corriere della Sera)

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Il buco nero al centro della Via Lattea: “Si evolve rapidamente”. Scienziate e scienziati che lo hanno scoperto: è solo l'inizio. Milano, 13 mag. Ma direi che la sfida più grande che dobbiamo affrontare è il fatto che il buco nero si sta evolvendo molto rapidamente” (Agenzia askanews)

Non moriremo però risucchiati da uno di questi oggetti cosmici, anche se in fondo la curiosità di conoscere cosa succede oltre l’orizzonte degli eventi potrebbe attirarci in qualche futuro viaggio interstellare alla ricerca di un buco nero Quello che possiamo osservare dalla terra è la radiazione infrarossa emessa da questo gas poco prima di cadere come in una cascata nel buco nero e rimanere intrappolato per sempre. (La Nuova Sardegna)

È Sagittarius-A* , il mostro ben educato e gentile che occupa il centro della nostra galassia. di Guido Tonelli. L’immagine di Sagittarius-A, il buco nero al centro della Via Lattea, e prima ancora quella di M87, sono un fondamentale strumento di indagine per studiare questa famiglia di corpi così misteriosi. (Corriere della Sera)

Sono stati coinvolti così tanti dati che gli investigatori dell’EHT hanno dovuto spedirsi dischi rigidi per il lavoro scientifico. L’immagine storica rilasciata giovedì scorso, di Sagittarius A* ha richiesto l’impiego di un set di telescopi a livello planetario chiamato Event Horizon Telescope (EHT). (MeteoWeb)

Quelle osservazioni del 2017 hanno suggerito che l’oggetto in questione, Sagittarius A (Sgr A), fosse un buco nero, poteva esistere per davvero e l’immagine resa pubblica ieri ha fornito la prova regina di questa tesi. (Avvenire)

"L'abbiamo sognata per più di vent'anni e ora finalmente eccola qua". Un'impresa che ha richiesto cinque anni solo per elaborare la gigantesca mole di dati raccolti nel corso di una manciata di notti da otto radiotelescopi distribuiti nei quattro angoli della Terra, dal Polo Sud alla cordigliera delle Ande. (Repubblica TV)