Nato, Erdogan sull’adesione di Svezia e Finlandia: “Non diremo sì a tutto e ogni proposta senza…

Il Fatto Quotidiano INTERNO

“Non possiamo dire sì‘”, ha ripetuto Erdogan, aggiungendo che “sostenere il terrorismo e chiedere il nostro sostegno è una mancanza di coerenza” da parte di Helsinki e Stoccolma.

I due Paesi nordici sono accusati da Ankara di ospitare membri del Pkk il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, che la Turchia considera un’organizzazione terroristica

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che minaccia di bloccare l’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato, ha auspicato che “gli alleati ascoltino le nostre preoccupazioni” e “ci sostengano”. (Il Fatto Quotidiano)

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"Continueremo i nostri sforzi con i leader dei due Paesi per prevenire una nuova guerra mondiale", ha aggiunto, ricordando i forti legami che la Turchia ha con Russia e Ucraina Abbiamo detto ai nostri partner che diremo no all'adesione di Svezia e Finlandia alla Nato", ha detto Erdogan in un discorso ai giovani. (Adnkronos)

Ankara membro atlantico bombarda ogni giorno nel silenzio generale Rojava, Pkk e Yezidi e alza il prezzo su Svezia e Finlandia nella Nato: no appoggio ai curdi e ai combattenti di Ocalan (Il Manifesto)

Erdoğan ha rifiutato una visita delle delegazioni di Svezia e Finlandia per discutere della loro adesione alla Nato, ma i due Paesi scandinavi rimangono ottimisti, perché la Turchia ha lasciato intendere di essere aperta ai negoziati In parte, è anche questo il motivo per cui la Turchia si è proposta come potenziale mediatore tra Russia e Ucraina. (Vanity Fair Italia)

Turchia, Siria e Armenia sono gli altri paesi in cui sono dislocati prevalentemente i curdi. Un disegno che in verità la Turchia sta portando avanti da tempo, bombardando senza sosta i territori curdi in Siria e Iraq e, secondo alcune denunce, utilizzando anche armi chimiche vietate. (L'INDIPENDENTE)

di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Marco Imarisio, Marta Serafini. Le news di martedì 17 maggio sulla guerra. Così il presidente ucraino Volodymyr Zekensky, confermando l'avvio dell'evacuazione dei militari che per 82 giorni hanno difeso l'acciaieria Azovstal (Corriere della Sera)

Vuole che mettano fine, entro i loro confini, alla presenza di gülenisti in esilio e simpatizzanti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) che dal 1984 si batte per l’indipendenza del sudest anatolico a maggioranza curda e che Ankara considera un'organizzazione terroristica che ha tentacoli in Turchia, Siria, e Iraq (L'HuffPost)