Tutti in ufficio: ecco la legge che "cancella" lo smart working

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Proprio questi dovrebbero essere i campi di scontro coi sindacati, visto l'ingente risparmio che le amministrazioni hanno registrato grazie a suddetti tagli

Oltre a ciò, il piano di Brunetta prevede la realizzazione di uno smart working selettivo, che si realizzi non solo come lavoro da casa ma come lavoro per obiettivi.

Per quanto ci è dato sapere, comunque, lo smart working dovrebbe sopravvivere in piccole quote anche dopo l'approvazione del sopra citato Dpcm: la percentuale potrebbe dipendere da ciò che ogni dirigente stabilisce coi cosiddetti Pola, ovvero i Piani per il lavoro agile che erano stati introdotti dal precedente titolare del dicastero Fabiana Dadone (inizialmente il 50% dei lavoratori operava in smart working). (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altre testate

09 settembre 2021 a. a. a. ROMA (ITALPRESS) – “Il dibattito che si è aperto sullo smart working assomiglia a una commedia degli equivoci. (LiberoQuotidiano.it)

Tutto il resto – diritto di disconnessione, pagamento di straordinari, buoni pasto che i dipendenti hanno continuato a percepire nonostante lavorassero a casa – sarà definito attraverso i contratti collettivi di lavoro Il provvedimento stabilirà soltanto il ritorno in ufficio dei dipendenti, facendo tornare ordinaria la modalità del lavoro in presenza, mentre il lavoro agile o smart working o lavoro a distanza sarà consentito a una percentuale intorno al 15%, anche se le nuove quote di lavoro da remoto verranno stabilite dai dirigenti attraverso i Piani sul lavoro agile. (Casteddu Online)

Il tetto di lavoro agile al 15% butterebbe, infatti, a mare tutto il lavoro fatto dalle amministrazioni per riorganizzare l’attività. Al ministero guidato da Renato Brunetta dovrebbe infatti riunirsi la Commissione tecnica dell’Osservatorio nazionale del lavoro agile. (Il Fatto Quotidiano)

Per chi sogna di lavorare in smart working in luoghi meravigliosi, ecco 6 opportunità da non perdere. Secondo un sondaggio di Airbnb, due terzi dei lavoratori attualmente in smart working per un certo periodo desiderano lavorare in remoto lontani da casa. (Proiezioni di Borsa)

Perché, e su questo punto torna ad avere ragione Brunetta, lo smart working non è quello che è stato sperimentato finora. Un obiettivo che dovrebbe essere condiviso proprio dalla quota, sicuramente maggioritaria, di dipendenti pubblici che vogliono svolgere al meglio il proprio lavoro (Fortune Italia)

Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta torna a colpire sullo smart working. "L'ostinazione del ministro nel voler mettere fine allo smart working per i dipendenti pubblici dimostra una scarsa visone del futuro e soprattutto una mancata consapevolezza del reale lavoro portato avanti dai dipendenti della pa durante la pandemia" (la Repubblica)