Se il conflitto interno alla società alimenta la democrazia d’Israele

la Repubblica ESTERI

La grande protesta popolare che da dodici settimane sfida la riforma della Giustizia proposta dal premier Benjamin Netanyahu è senza precedenti nei quasi 75 anni di vita dello Stato ebraico: forza politica e aggressività verbale delle manifestazioni ripropongono la dirompente energia che ha distinto i conflitti più aspri durante l'intera parabola ultracentenaria del movimento sionista, concludendosi sempre con un vincitore ed uno sconfitto. (la Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

Avviare "un immediato processo negoziale" sotto gli auspici della presidenza per raggiungere un accordo di compromesso sulla riforma della giustizia, dopo le proteste e il caos in Israele e la decisione del premier Benjamin Netanyahu di sospendere la riforma fino alla prossima sessione parlamentare, a inizio maggio. (Tiscali Notizie)

"Quello che sta succedendo in Israele non si era mai visto in 75 anni di storia: la maggioranza silenziosa si è improvvisamente risvegliata e scende in piazza per difendere il suo diritto di vivere una vita laica e liberale". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Dopo mesi di accese proteste popolari – spesso sfociate in scontri con le forze dell’ordine intorno ai palazzi istituzionali, inclusa la residenza del premier – Benjamin Netanyahu ha annunciato il rinvio della seconda e terza lettura della discussa riforma giudiziaria alla sessione estiva della Knesset. (Nicola Porro)

Tel Aviv, 28 mar. (Tiscali Notizie)

Gruppi di estrema destra hanno nella notte a Gerusalemme e in un caso hanno picchiato "selvaggiamente" un uomo: lo ha reso noto oggi la polizia locale, aggiungendo che tre persone sono state arrestate per l'aggressione. (Il Sole 24 ORE)

Washington (Usa), 28 mar. (LaPresse) – Gli Stati Uniti accolgono con favore la decisione del premier israeliano di rinviare il varo della riforma della Giustizia. (LaPresse)