Cosa succede in Kazakistan: dalle proteste alla repressione di Tokayev

La situazione in Kazakistan: risorse naturali e diritti umani. L’inizio di gennaio è coinciso con il ritorno delle proteste operaie nelle industrie che nella città di Žanaozen estraggono gas e petrolio.

Il Paese, che dall’indipendenza del 1991 è stato tenuto in mano da ex oligarchi russi, ora si trova nel caos.

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Se ne è parlato anche su altre testate

Il presidente ha assicurato che fornirà alla comunità internazionale le prove del "coinvolgimento di terroristi stranieri" e che il suo governo è di fronte ad una "aggressione dall'esterno" (Sputnik Italia)

Più passano i giorni e più il quadro in cui si è sviluppata la crisi energetica che ha portato alle rivolte in Kazakistan sembra condurre proprio alle criptovalute. Tutta colpa dei Bitcoin? (Radio Popolare)

Jaran Mellerud, analista della società di criptovalute Arcane Research, stima che lo spegnimento di internet da solo potrebbe essere costato ai miner kazaki 7,2 milioni di dollari. Quando nel 2017 Denis Rusinovich fondò la società di estrazione di criptovalute Maveric Group in Kazakhstan, era convinto di aver fatto centro. (Wired Italia)

In Kazakistan la rete web non era un problema e l’energia abbondava. Il primo gruppo di computer che completa il calcolo valida un blocco di transazioni e ottiene un bitcoin come ricompensa. (Avvenire)

Male anche le altre, con Ethereum che finisce sotto i 3 mila dollari a 2.964 dollari, in calo del 4,72%. – Bitcoin scivola sotto i 40 mila dollari e attualmente viene scambiato a 39.865 dollari. (EOS Sistemi avanzati scrl)

Secondo il presidente, rimarranno sul suolo nazionale fino a quando la situazione non sarà "completamente stabilizzata" Per giustificare l'ordine di uccidere i manifestanti impartito alle forze di sicurezza, Tokayev ha dichiarato che i militari non avrebbero mai sparato su una folla pacifica. (Fanpage.it)