Corte Ue, riforma banche popolari non viola norme comunitarie

Milano Finanza ECONOMIA

Le norme italiane del 2015 sulle banche popolari non violano il diritto dell'Unione.

E' questa l'indicazione dell'Avvocato generale, Gerard Hogan, sul caso originato dall'impugnazione da parte di alcuni soci di banche popolari, Abusdef e Federconsumatori presso il Tar Lazio di alcuni atti di Banca d'Italia per attuare il dl sulle misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti.

L'Avvocato generale rileva che "il diritto dell'Unione non impone né osta a una normativa nazionale che prescrive la predetta soglia di attivo di 8 miliardi di euro" e che una "tale limitazione appare giustificata dalla finalità di garantire una sana governance e la stabilità del settore bancario nel suo complesso in Italia e, in particolare, del settore bancario cooperativo". (Milano Finanza)

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Attesa una continuazione della tendenza al rialzo verso quota 2,397.Le indicazioni sono da considerarsi meri strumenti di informazione, e non intendono in alcun modo costituire consulenza finanziaria, sollecitazione al pubblico risparmio o promuovere alcuna forma di investimento. (Teleborsa)

"L'avvocato Ue ha enunciato dei principi ma soprattutto ha rimesso la decisione al giudice italiano, il Consiglio di Stato, che ora spero possa decidere entro l'estate – ha commentato–. (Teleborsa). (Teleborsa) - La, il cosiddetto" varato nel 2015, non viola il diritto dell'Unione Europea. (Borsa Italiana)

Tornando alla performance del titolo in Borsa, il trend dell’istituto di credito lombardo evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline del FTSE Italia All-Share. In effetti, la banca è l’unica quotata che non ha ancora proceduto alla trasformazione, che implica anche la possibilità di una aggregazione con altro istituto. (QuiFinanza)

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(A cura dell'Ufficio Studi Teleborsa) (Teleborsa)

"L'avvocato Ue ha enunciato dei principi ma soprattutto ha rimesso la decisione al giudice italiano, il Consiglio di Stato, che ora spero possa decidere entro l'estate – ha commentato–. Confidiamo che il Consiglio di Stato che già aveva istruito la vicenda possa decidere in breve tempo e a nostro favore". (Il Messaggero)