Zaia: «Il reparto per cambiare sesso? Non sono diventato di sinistra ma i diritti vanno garantiti»

Corriere della Sera INTERNO

Di Marco Cremonesi Il governatore del Veneto: «Io amministro tutti. E il centrodestra non ha l’anello al naso». «Sarebbe vomitevole se qualcuno pensasse che si fa una cosa del genere con l’occhio alla politica» «Guardi che non stiamo parlando di una gentile concessione, di una folgorazione sulla via di Damasco o di uno slancio progressista...». Il Veneto ha appena approvato la realizzazione, all’interno del Policlinico universitario di Padova, di un centro per il cambio di sesso. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

«Da Zaia a Centinaio: la Lega ora cambia sui diritti lgbt (e c’entra “l’effetto Francesca”)», titola così un articolo del Corriere della Sera che non solo dà conto delle recenti uscite del Governatore del Veneto - che ha definito i centri per il «cambio di sesso» una «scelta di civiltà» - e del vicepresidente del Senato – che ha mostrato apertura verso i «matrimoni egualitari» -, ma si spinge ad individuare la genesi di tale svolta nell’influenza che eserciterebbe la fidanzata di Matteo Salvini, Francesca Verdini. (provitaefamiglia.it)

In Veneto nascerà un centro regionale per il cambio di sesso. Lo prevede una delibera della giunta guidata da Luca Zaia approvata all’unanimità con voto palese. (ByoBlu)

Bisogna uscire, per chi ancora lo avesse, da quel tabù. "È una questione di civiltà e di assistenza sanitaria. (Fanpage.it)

Sul cambio di genere la Regione cambia marcia e punta su Padova. Ovvero la possibilità di intervenire su pazienti con disforia di genere, condizione caratterizzata da una intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso. (Il Mattino di Padova)

Ha suscitato polemiche, da parte di ambienti di area cattolica, la decisione della Regione Veneto di rendere operativa una struttura sanitaria pubblica per consentire in sicurezza interventi demolitori necessari per curare la cosiddetta “disforia di genere”, la patologia di chi si sente imprigionato in un corpo di uomo pur sentendosi donna (o viceversa). (Liberoquotidiano.it)

Occorreva superare quel tabù. Qui è stato istituito con delibera il Centro di riferimento regionale pubblico per “la presa in carico degli assistiti con disturbi di identità di genere“, che il presidente Luca Zaia definisce, a ragione, “un fatto di civiltà, oltre che di legge e di Lea”. (Luce)