La Carrà resta la più amata dagli italiani

La Carrà si è insinuata nelle nostre vite, per rimanerci

Nel villaggio olimpico, l’altro giorno, rispettando le norme anti Covid, le nostre pallavoliste festeggiavano il compleanno di Alessia Orro, ballando e cantando la Carrà.

Matteo. Massi. Non può essere solo l’effetto nostalgia.

E allora come provare a spiegare che a quasi tre settimane dalla morte di Raffaella Carrà, una replica del suo “Carràmba che sorpresa“ vince il prime time, tenendo incollate al televisore più di due milioni d’italiani?

Ecco perché non può essere solo l’effetto nostalgia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri giornali

A poche settimane dalla scomparsa di Raffaella Carrà un’altra città, dopo Madrid, ha deciso di dedicarle una piazza per omaggiarla. Oggi, l’annuncio di un’altra città che le dedicherà un’altra piazza. (BlogLive.it)

Già nella fase terminale della malattia, di cui pochissimi erano al corrente, la Carrà si era interessata alle attività della Confraternita. L’immobile, sulla via Panoramica, era la palestra che Raffaella aveva attrezzato quando risiedeva nella sua villa a Cala Piccola. (News Italiane)

Fonte: web. Il molleggiato ha pubblicato un video molto toccante con i momenti più belli trascorsi con lei. Raffaella Carrà ci ha lasciati due settimane fa dopo una lunga malattia che si è impegnata a tenere nascosta. (Bigodino.it)

La “signora Carrà” meritava di essere proposta come role model per qualità più significative che non il solo agitare l’ombelico. “La Regina del Tuca Tuca”, l’icona gay, la show girl che con i testi delle sue canzoni introduceva nel tinello degli italiani il diritto delle donne a parlare di sesso e il diritto degli omosessuali a fare finalmente coming out. (Il Gazzettino)

Raffaella Carrà, la profezia veritiera su Roberto Mancini. Raffaella Carrà e quella profezia del 1996 su Roberto Mancini che poi si è avverata. (INRAN)

Questo pare che fosse una delle poche persone a sapere della malattia di Raffaella Carrà. Una cosa però è certa, ovvero che Raffaella Carrà aveva tre case, ovvero una all’Argentario, una a Roma e una in Toscana (ControCopertina)