Inflazione USA sotto le stime ad agosto

Money.it ECONOMIA

Gli analisti avevano stimato un aumento mensile dello 0,4%.

L’inflazione USA ad agosto su base mensile dato ha messo a segno un +0,3%, che si confronta con il +0,5% della precedente rilevazione.

Su base annua, il dato è passato, in linea con le stime, dal 5,4 al 5,3 per cento.

A livello di indice «core», quello calcolato al netto delle componenti più volatili, l’inflazione mensile ha segnato un +0,1% (stime a +0,3%)

Il Consumer Price Index (CPI) è elaborato dal Bureau of Labor Statistics. (Money.it)

La notizia riportata su altre testate

Nel mese di agosto l’inflazione negli USA rallenta e registra il primo calo dall’ottobre del 2020. USA, inflazione rallenta nel mese di agosto. (Ekonomia.it)

Positiva la gran parte delle banche, a iniziare da Banco Bilbao (+1,6%), Bank of Ireland (+1,5%) e tra quelle d'affari Mediobanca (+1,3%), con eccezioni come Hsbc (-0,9%) e Credit Agricole (-0,8%). Bene anche molti petroliferi, tra cui Lundin (+4,3%) e Polski Koncern (+3,8%), col greggio che sale (wti +0,6%) a 70,8 dollari al barile. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

D'altra parte gli investitori preferiscono essere prudenti e attendere l'annuncio ufficiale del Fomc, che si riunira' martedi' e mercoledi' prossimi. Gli indici sono poi migliorati nel pomeriggio, dopo che e' stato annunciato che ad agosto non solo non ci sono state fiammate inflazionistiche, ma addirittura l'andamento dei prezzi al consumo e' stato inferiore alle attese. (Borsa Italiana)

Sul mercato valutario, l'euro vale 1,182 dollari (da 1,1821 ieri sera) e 129,63 yen (da 129,88). Rimane inoltre il rebus sull'evoluzione della pandemia nei mesi d'autunno. (Borsa Italiana)

A livello mensile il dato core è salito dello 0,1%, meno del +0,3% stimato, dopo il +0,3% di luglio e al minimo dal febbraio scorso Escluse le componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni energetici e alimentari, l'indice dei prezzi al consumo core è salito del 4% su base annua, meno del +4,2% atteso e meno anche del +4,3% di luglio. (Yahoo Finanza)

C'è chi, come il pool di economisti di Pantheon Macro, ha già fatto saltare i tappi di champagne. Il dato del mese scorso dell'inflazione mette probabilmente meno pressione alla Fed, ma non ne cambierà la rotta e non indurrà le colombe a pretendere di temporeggiare ancora prima di avviare il processo di normalizzazione (ilGiornale.it)