Smart working nella pubblica amministrazione con accordo scritto, no dall'estero

Giornale di Sicilia INTERNO

Saranno previste specifiche attività formative per accompagnare il percorso di introduzione e consolidamento del lavoro agile.

L'accordo dovrà essere individuale e il lavoratore concorderà con l'amministrazione i luoghi dove è possibile svolgere l'attività.

Sono esclusi dallo smart working i lavori in turno e quelli che richiedono l'utilizzo costante di strumentazioni non remotizzabili

E' quanto prevede la nuova proposta dell'Aran sul lavoro agile nelle Funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici) che dovrebbe fare da apripista per lo smart working in tutta la pubblica amministrazione. (Giornale di Sicilia)

Su altri giornali

L’amministrazione dovrà anche diffondere modelli organizzativi che rafforzino il lavoro in autonomia, l’empowerment, la delega decisionale, la collaborazione e la condivisione delle informazioni» Nelle giornate di lavoro agile non si possono fare straordinari, trasferte né lavoro disagiato. (La Stampa)

Ecco cosa accade agli statali senza green pass. leggi anche Smart working statali con bonus: ecco chi avrà la precedenza. Pubblica Amministrazione: smart working statali con accordo individuale. (Money.it)

Ovviamente a meno che la loro sede operativa sia fuori dai confini italiani. Niente smart working da Ibiza o da Parigi e Londra: per i dipendenti pubblici non sarà prevista la possibilità di fare lavoro in modalità remota dall'estero. (La Stampa)

Saranno previste specifiche attività formative per accompagnare il percorso di introduzione e consolidamento del lavoro agile. Il dipendente in smart può essere richiamato in sede per sopravvenute esigenze di servizio ma la comunicazione deve arrivare almeno un giorno prima la ripresa del servizio (la Repubblica)

I lavoratori della pubblica amministrazione interessati al lavoro agile dovranno fare un accordo scritto che preveda la durata dell'accordo, le modalità di svolgimento della prestazione fuori dalla sede abituale "con indicazione delle giornate di lavoro da svolgere in sede e di quelle da svolgere a distanza". (Rai News)

La prima mossa arriverà a stretto giro, con il Dpcm che tornerà a rendere «ordinaria» la presenza in ufficio dei dipendenti pubblici alla luce dell’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro. Il decisione, anticipata sul Sole 24 Ore del 1° settembre e scritta nel decreto che sarà approvato oggi dal consiglio dei ministri per tradurre in pratica la linea concordata tra il premier Mario Draghi e il ministro (Il Sole 24 ORE)