Venezia 79, scoppia la lite tra Gianni Amelio e un giornalista: "Non voglio avere più rapporti con te per il resto della mia vita, il tuo titolo era infame"

Anche i registi litigano…con i giornalisti. Sono volati stracci durante la conferenza stampa del film Il signore delle formiche diretto da Gianni Amelio, in Concorso a Venezia 79 (qui la recensione). La lite l’ha fatta scoppiare il regista dopo che il giornalista Fabio Ferzetti gli ha posto due domande riguardanti la veridicità storica su due dettagli di finzione che ci sono nel film. A quel punto Amelio è sbottato. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Nell’ultima stagione, trascorsa in prestito in Turchia con la maglia del Besiktas, il centrocampista classe 1990 ha collezionato 26 presenze, mettendo a referto 4 assist in tutte le competizioni. Miralem Pjanic non è più un giocatore del Barcellona. (Rompipallone – News sul calcio nazionale e internazionale)

– Al via domani, venerdì 9 settembre, la sesta edizione del Festival Internazionale della Civiltà nuragica di Orroli. Alla stessa ora sarà possibile visitare il Museo Archeologico dove si svolgerà anche la presentazione del volume degli Atti del V Festival della Civiltà Nuragica: “Contatti e scambi fra la Sardegna, l’Italia Continentale e l’Europa Nord-Occidentale nell’età del bronzo (XVIII-XI sec. (Sardegna Reporter)

Una storia di cui, per la verità, si era già scritto parecchio e alla quale, nel 2020, era stato dedicato un documentario. (Wired Italia)

La recensione di Il Signore delle Formiche, il nuovo film di Gianni Amelio presentato nel concorso del Festival di Venezia su il Caso Braibanti. (Lega Nerd)

Dopo aver fatto parlare di sé alla 79ª Mostra del cinema di Venezia, Il signore delle formiche arriva martedì 13 settembre al Visionario di Udine (ore 20.00) e a Cinemazero di Pordenone (ore 20.30). Saranno presenti il regista Gianni Amelio e l'attore Luigi Lo Cascio, che interpreta magistralmente il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti nel film. (Il Friuli)

Tutto l'amore che poteva legare un giovane intellettuale a un ragazzo di buona famiglia in un film che spreme ogni possibile dolcezza (e durezza) dalle campagne emiliane, dai portici di Piacenza, dai lunghi dialoghi fra maestro e allievo, da quella lingua insieme tenera e contundente. (L'Espresso)