Mazzette per "aggiustare" processi, arrestato giudice della Corte d'Appello di Catanzaro

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Un magistrato della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini, e due avvocati (uno del foro di Catanzaro e l’altro di Locri) sono stati arrestati con l’accusa di corruzione.

Terremoto giudiziario a Catanzaro.

Soldi, gioielli e anche prestazioni sessuali in cambio di favori nei processi: questa la clamorosa ipotesi accusatoria.

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La notizia riportata su altre testate

Durante una perquisizione nell’abitazione del magistrato è stata trovata e sequestrata la somma contante di 7 mila euro custodita all’interno di una busta. Oltre al giudice sono coinvolti anche un avvocato del foro di Catanzaro e uno del foro di Locri, quest’ultimo sottoposto ai domiciliari. (Soverato Web)

Il magistrato di Catanzaro finito in carcere nell’ambito dell’operazione per corruzione in atti giudiziari è Marco Petrini, presidente della terza sezione civile della Corte d’appello di Catanzaro e della Commissione provinciale tributaria del capoluogo calabrese. (Calabria 7)

Marco Petrini: il giudice di Catanzaro arrestato per corruzione. Secondo l’accusa il magistrato avrebbe ottenuto consistenti somme di denaro, oggetti preziosi, prestazioni sessuali, in cambio di processi penali, civili e tributari favorevoli agli stessi indagati o a persone a loro legate. (next)

oldi, gioielli e anche prestazioni sessuali in cambio di favori nei processi. Secondo gli investigatori il magistrato sarebbe intervenuto, in cambio di consistenti somme di denaro, oggetti preziosi e anche prestazioni sessuali per ottenere sentenze o comunque provvedimenti in proprio favore. (Tp24)

Durante una perquisizione nell’abitazione del magistrato è stata trovata e sequestrata la somma contante di 7 mila euro custodita all’interno di una busta. Denaro contante, oggetti preziosi, altri beni e utilità tra le quali anche prestazioni sessuali. (wesud)

Una grave sofferenza finanziaria è stata accertata nei confronti del magistrato. Coinvolti due avvocati e un ex dirigente dell’Asp di Cosenza. (Corriere della Calabria)