Operazione Persefone: 8 arresti nella famiglia mafiosa di Bagheria. L'amministrazione si congratula con le forze dell'Ordine – Città di Bagheria

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L’amministrazione comunale si costituirà parte civile in eventuale processo

L’amministrazione si congratula con le forze dell’Ordine. Associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione e vendita di armi clandestine, estorsione, lesioni personali aggravate sono le accuse mosse agli 8 arrestati di questa mattina, a Bagheria.

Operazione Persefone: 8 arresti nella famiglia mafiosa di Bagheria. (www.comune.bagheria.pa.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Quello di oggi è un colpo assestato anche allo spaccio di stupefacenti di diverso tipo che purtroppo vede coinvolti, in quanto consumatori, alcuni dei nostri giovani. Il mio personale grazie, della Giunta, del presidente del Consiglio comunale e di tutta l’amministrazione per il lavoro di indagine che ha portato ai provvedimenti di questa mattina». (La Voce di Bagheria)

Tripoli però, nonostante l’avvertimento, non ha cambiato atteggiamento e aveva fatto sapere in giro di essere intenzionato a dare fuoco a un locale da poco inaugurato dal boss Ficano “Stipendiare” i carcerati: dovere sacro dei boss liberi. (In Terris)

La “fierezza” del boss. Certamente il ruolo centrale di questo clan era quello di Massimiliano Ficano, ritenuto boss indiscusso al punto da fare un vero e proprio “passaggio” al comando della famiglia di Bagheria (BlogSicilia.it)

L’operazione, denominata 'Persefone', fa luce sulle attività della famiglia mafiosa di Bagheria, partendo dalla spedizione punitiva organizzata ai danni di un pregiudicato locale, restio a seguire i dettami di Cosa nostra e colpito perciò da un “pestaggio di avvertimento”, dopo il quale non solo non si è piegato a più miti consigli ma ha finito col mettere in discussione in pubblico l'autorità del boss Massimiliano Ficano, decretando la sua “condanna a morte”, sventata solo dall'intervento dei carabinieri. (GiocoNews.it)

Il boss si vantava con i suoi fedelissimi di essere stato iniziato nell'organizzazione dai mafiosi vicini a Bernardo Provenzano che in passato si erano occupati della latitanza del padrino corleonese. La famiglia mafiosa di Bagheria, secondo gli investigatori, controllava tutto e dirimeva i contrasti tra i commercianti. (Giornale di Sicilia)

“Lo scanniamo come un vitello”. L’autorità del boss di Bagheria Ficano sarebbe stata messa in discussione da Fabio Tripoli, secondo le indagini dei carabinieri. Si tratta di Gino Catalano, Bartolomeo Scaduto, Giuseppe Cannata, Salvatore D’Acquisto, Giuseppe Sanzone e Carmelo Fricano. (Internapoli)