Cellulari, non c’è rischio di tumore ma bisogna usarli con prudenza

Niente cellulare sotto il cuscino, non se ne comprende il vantaggio una volta per tutte i dubbi.

Viene poi spiegato che l’esposizione alle onde avviene solo se l’utente parla e non quando ascolta, quando trasmette i dati e non in ricezione».

«I consulenti tecnici del tribunale evidentemente hanno fatto riferimento ai pochi studi che dimostrano l’esistenza di rischi legati all’uso dei telefonini.

I dati disponibili sulla base delle ricerche degli ultimi 30 anni suggeriscono che l’uso dei telefoni cellulari non sia associato all’aumento del rischio di tumori. (Corriere della Sera)

Su altre testate

La Corte d’Appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Ivrea, emessa nel 2017, secondo cui l’uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. Il giudice del lavoro del Tribunale di Ivrea aveva riconosciuto che il tumore contratto dall'uomo, benigno ma invalidante, è stato causato dall'uso scorretto del telefono cellulare. (HDblog)

Secondo le conclusioni del lavoro “in base alle evidenze epidemiologiche attuali, l’uso del cellulare non risulta associato all’incidenza di neoplasie nelle aree più esposte alle radiofrequenza durante le chiamate vocali”. (L'HuffPost)

Secondo la Corte “esiste una legge scientifica di copertura che supporta l’affermazione del nesso causale secondo i criteri probabilistici ‘più probabile che non'”. L’uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. (next)

Saperne di più è una tua scelta. (La Repubblica)

Uso cellulare può causare tumore, sentenza della Corte d'Appello. 14 gennaio 2020, ore 21:00. A Torino confermata pronuncia Ivrea del 2017, si riapre il dibattito. L'uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. (RTL 102.5)

Da quando si è ammalato porta la sua esperienza di vita in giro per le scuole, parla con la gente. E l'Oms mette in guardia: chi usa il telefono per mezz'ora al giorno per 8 anni corre molti più rischi di sviluppare alcune patologie. (La Repubblica)