Ex Ilva, arrestato dalla Gdf l'avvocato siracusano Piero Amara

La Sicilia INTERNO

I fatti contestati risalirebbero al periodo nel quale Capristo era procuratore a Taranto e riguarderebbero anche l’ex Ilva

Tra gli arrestati come detto anche l’ex procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo.

Amara è al centro pure dell’inchiesta della Procura di Milano sul cosiddetto «falso complotto Eni»: ai magistrati lombardi l’avvocato siciliano rilasciò dichiarazioni sulla presunta loggia Ungheria (La Sicilia)

Ne parlano anche altre fonti

Amara è al centro pure dell'inchiesta della Procura di Milano sul cosiddetto "falso complotto Eni": ai magistrati lombardi l'avvocato siciliano rilasciò dichiarazioni sulla presunta loggia Ungheria. (Antimafia Duemila)

C’era anche l’ex commissario di Ilva in Amministrazione straordinaria Enrico Laghi tra coloro che nel 2016 sedevano a tavola dopo la nomina di Carlo Maria Capristo come nuovo procuratore di Taranto. (Il Fatto Quotidiano)

Il nocciolo della storia riguarda la nomina di Capristo a Taranto, decisa dal Consiglio superiore della magistratura marzo 2016. «Favori per gli amici» Amara e Paradiso sono in carcere, Capristo ha l’obbligo di dimora, un avvocato e un ex consulente dell’Ilva commissariata sono agli arresti domiciliari, tutti con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. (Corriere della Sera)

Infine, approfittando del periodo di ferie del pm titolare “induceva il sostituto in servizio ad esprimere parere favorevole a tale facoltà d’uso”. (TarantoBuonaSera.it)

Nel ruolo dell'acquirente, insegna la cronaca degli ultimi anni, si trova spesso l'avvocato Piero Amara, legale siciliano condannato per corruzione in atti giudiziari, cuore dell'inchiesta di Perugia (e prima di Milano e in parte di Roma) sulla fantomatica loggia Ungheria, e da ieri in carcere su ordine del tribunale di Potenza: per il procuratore Francesco Curcio ha corrotto pm e pubblici ufficiali per far ottenere favori processuali ai suoi clienti (la Repubblica)

Obbligo di dimora per Carlo Maria Capristo, ex procuratore di Taranto. L'accusa: accordi corruttivi (TG La7)