Cir-Exor, trovato accordo su Gedi: la famiglia Agnelli compra la quota di controllo

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Con questa operazione, spiega Elkann, “ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro.

Un’operazione ha determinato una riduzione di €71,1 milioni dell’indebitamento finanziario netto del gruppo.

Cir era uscita allo scoperto venerdì sera, confermando la trattativa in corso con il gruppo guidato da John Elkann (che già deteneva una quota del 5,9% in Gedi) per “una possibile operazione di riassetto dell’azionariato di Gedi”. (Finanzaonline.com)

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Exor prenderà dunque il controllo del gruppo. L’operazione è subordinata al rilascio delle necessarie autorizzazione da parti delle autorità antitrust, incluse la Commissione europea e l’AgCom. (fcinter1908)

Exor, che già detiene un'importante quota dell'Economist, in pratica torna a giocare un ruolo da protagonista anche nell'editoria italiana. All'esito del closing, Exor promuoverà un'offerta pubblica di acquisto obbligatoria al prezzo di 0,46 euro per azione per il tramite di una società di nuova costituzione. (Primocanale)

«Con questa operazione ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro – ha spiegato John Elkann, presidente e amministratore delegato di Exor, la holding della famiglia Agnelli –. (Avvenire)

Oltre a portare l’esperienza maturata nel settore, anche a livello internazionale, Exor assicurerà la stabilità necessaria per accelerare le trasformazioni sul piano tecnologico e organizzativo. Cir intende reinvestire nella nuova società, al valore corrispondente al prezzo dell’Opa, "acquisendo una quota pari al 5% di Gedi in trasparenza, al fine di accompagnare l’evoluzione della società editoriale nei prossimi anni. (la Repubblica)

"Innanzitutto prendiamo atto della scelta fatta dai fratelli De Benedetti. Sull'operazione è intervenuto anche il sottosegretario all'editoria Andrea Martella: "Seguiamocon interesse la vicenda, stiamo parlando di testate che rappresentano un patrimonio culturale e informativo del nostro paese", ha detto nel corso di un Forum con Radiocor. (la Repubblica)

Secondo Akros, nel breve termine il principale catalizzatore sarà poi la finalizzazione della fusione Cofide-Cir (effettiva da gennaio 2020). Seduta tinta di rosso per Cir a Piazza Affari, dove mostra un calo di oltre il 6% dopo il rally della vigilia. (Finanzaonline.com)