Ue: “Italia, debito non cala ma migliora lotta a evasione”

Quotidiano di Sicilia ECONOMIA

La Commissione nota anche “qualche progresso nell’assicurare che le politiche attive del lavoro e le politiche sociali siano efficacemente integrate e riguardino in particolare i giovani e i gruppi vulnerabili”.

“In Italia il rapporto debito pubblico/Pil è ancora in aumento, sebbene – riconosce la Commissione – i piani del governo stiano diventando più compatibili con una riduzione del debito”.

Il riferimento, in questo caso, è chiaramente a “quota 100”, vista come una marcia indietro rispetto alle riforme pensionistiche precedenti. (Quotidiano di Sicilia)

Su altri giornali

Per Cipro e Grecia i fattori di squilibrio sono rispettivamente il disavanzo delle partite correnti in aumento e la permanenza di "vulnerabilità molto significative relative a debito pubblico, crediti deteriorati e settore esterno". (Yahoo Finanza)

Paesi virtuosi come Germania, Paesi Bassi e Finlandia sono però ora incentivati anche dal Fondo Monetario Internazionale a reinvestire il loro avanzo di bilancio per alimentare l'economia reale. Non può tuttavia obbligare alcun governo ad aumentare le spese. (Euronews Italiano)

La Commissione conferma che la crescita potenziale «resta insufficiente per assicurare una rapida riduzione del debito”. Lo afferma la Commissione europea nella relazione sull’Italia diffusa oggi, 26 febbraio, a Bruxelles, assieme a quelle degli altri Paesi Ue, nell’ambito delle procedure per il Semestre europeo. (Romasette.it)

In Romania, infine, "persistono vulnerabilità legate alle perdite di competitività dei costi e all'aumento del disavanzo delle partite correnti nel contesto di una politica di bilancio fortemente espansiva", conclude la Commissione. (Yahoo Finanza)

Tuttavia, il nostro Paese ha fatto “progressi sostanziali” nella lotta all’evasione fiscale, grazie anche all’'obbligo dell’utilizzo di pagamenti elettronici, e la riduzione delle soglie legali per i pagamenti in contanti. (quoted business)

Germania, Irlanda, Spagna, Olanda, Francia, Croazia, Portogallo, Romania e Svezia evidenziano squilibri macroeconomici giudicati non eccessivi. Per l'Italia il fattore primario di squilibrio e' l'alto debito pubblico accompagnato dal calo di crescita della produttivita', da una crescita bassa nel lungo periodo. (Il Sole 24 ORE)