L’app criptata era controllata dall’Fbi, centinaia di arresti nel mondo
Dal 2018 questi apparecchi non venivano più venduti liberamente ed erano reperibili solo sul mercato nero
Quello che non sapevano gli utenti era che dal 2018 le autorità federali avevano preso il controllo del servizio.
Ma gli stessi criminali possono finire vittime del mondo dell'anonimità garantita in maniera virtuale.
2' di lettura. Come sempre la tecnologia non è buona ne’ cattiva per definizione: dipende da come la si usa. (Il Sole 24 ORE)
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L’app, nota come AN0M, è stata utilizzata da bande criminali di tutto il mondo per pianificare esecuzioni, traffico di droga e riciclaggio di denaro sporco. Un’imponente operazione coordinata dall’Interpol ha permesso di smantellare una rete criminale che agiva in tutto il mondo. (La Voce di New York)
Come funzionava Anom. Anom si può infatti definire un vero e proprio cavallo di Troia: l'FBI ne ha assunto il controllo nel 2018, quando ancora era sostanzialmente sconosciuta, e ne ha curato lo sviluppo e la crescita esattamente come farebbe un'azienda. (Tech Fanpage)
L’app è stata utilizzata da bande criminali organizzate di tutto il mondo per pianificare esecuzioni, traffico di droga e riciclaggio di denaro sporco. Ironside, o Trojan Shield, a conti fatti fa lo stesso è stata una idea dell’FBI datata 2018 (Computer Magazine)
(TITOLO+COMMENTO). PRIMA PAGINA. – La retata globale della F.B.I. Non per molti Asio-americani. (La Voce di New York)
I criminali, alla ricerca di una piattaforma alternativa per lo scambio di messaggi cifrati, sono caduti in trappola abboccando all'amo dell'FBI Anom usata per intercettare i criminali. Dopo aver arrestato il CEO di Phantom Secure nel 2018, l'FBI ha deciso di offrire un simile servizio sviluppando l'app Anom che consentiva di inviare messaggi cifrati. (Punto Informatico)
«È stata una delle operazioni più estese e sofisticate mai portate a termine fino a ora nella lotta contro le attività criminali criptate», ha commentato il vicedirettore delle operazioni di Europol, Jean-Philippe Lecouffe. (Leggo.it)
