Petrolio, si stappano le riserve strategiche: dagli Usa 50 milioni di barili

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Il presidente americano, Joe Biden, ha deciso di riaprire i rubinetti delle riserve strategiche di petrolio dopo oltre un decennio, autorizzando il rilascio di 50 milioni di barili dalla Strategic Petroleum Reserve nel tentativo di abbassare i prezzi del greggio.

Una mossa del genere non veniva fatta dal 2011, quando Barack Obama autorizzò il rilascio […]. Potrebbe interessarti anche:

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Ma nonostante questo passaggio per alcuni analisti il prezzo del petrolio è destinato a crescere nel prossimo futuro. Ma la domanda esistente a livello mondiale è talmente forte che presto potrebbe rivedersi un’impennata delle quotazioni. (Proiezioni di Borsa)

Il West Texas Intermediate sale del 2,28% a 78,50 dollari.Biden ha annunciato che verranno progressivamente immesse sul mercato riserve pari a 50 milioni di barili, secondo alcuni analisti il mercato potrebbe essersi costruito aspettative superiori e questo potrebbe spiegare la reazione paradossale dei prezzi (Tiscali.it)

Non si può fare: petrolio, gas e carbone servono ancora o il mondo andrà al collasso Sotto la stretta del rincaro dei prezzi dell’energia, Biden ha deciso di attingere alle riserve strategiche di petrolio, quelle che gli Stati Uniti non toccano per usarle solo in caso di grave emergenza. (L'AntiDiplomatico)

La mossa di concerto è insomma come la morfina iniettata per contrastare un'infezione grave: non serve a nulla. Anche perché il costo dei carburanti e del metano sta diventando una vera spina nel fianco di Biden. (il Giornale)

Ascolta la versione audio dell'articolo. 3' di lettura. Il piano anti Opec degli Stati Uniti non convince il mercato e nemmeno l’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), che ha subito preso le distanze, preferendo esortare per l’ennesima volta all’azione i produttori anziché i consumatori di greggio. (Il Sole 24 ORE)

Ma la notizia è ancora più interessante, dal momento che nell’annunciare la decisione, la Casa Bianca ha detto che gli Stati Uniti si sono coordinati con altri Paesi: Gran Bretagna, Cina, India, Giappone e Corea del Sud. (il Giornale)