Peste suina, Toti: “Se si diffondesse danni incommensurabili rispetto a una mancata passeggiata nei boschi”

Genova24.it INTERNO

Il lockdown di sei mesi nei boschi, per limitare il diffondersi del virus suino, impatterà inevitabilmente sulla nostra economia, causando un contraccolpo finanziario pesante.

La stima è che nell’area ligure prevista dall’ordinanza, in cui ricadono 36 Comuni, ci sia una comunità di almeno 15-20mila cinghiali.

La lettera all’indirizzo del premier Draghi e del governo è già stata inviata.

Per questo è fondamentale che il governo intervenga tempestivamente per ristorare adeguatamente le attività coinvolte da tali disposizioni, già duramente colpite dagli effetti devastanti dell’emergenza pandemica

“È fondamentale – aggiunge il vicepresidente e assessore alla Caccia Piana – sensibilizzare i Comuni dell’area interessata per garantire una corretta informazione alla popolazione. (Genova24.it)

Su altre fonti

Reputo necessario agire con la massima tempestività ed efficacia per salvaguardare gli allevamenti e la filiera. A commentare le parole che provengono dal Parco del Beigua sulla decisione del governo di vietare le attività nei boschi è il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana. (IVG.it)

Attualmente, l’export di salumi e carni suine si attesta su 1,7 miliardi di euro (+12,2% rispetto al 2020). Per il presidente Coop Arcimedia dei Rifugi della Deiva, Giovanni Durante, “servono deroghe insieme a misure di profilassi. (IVG.it)

Fortunatamente la peste suina non è in alcun modo pericolosa per l’uomo o per altre specie animali ma l’uomo può essere inconsapevolmente il vettore principale di diffusione del virus attraverso scarponi o vestiti che sono il primo veicolo di contagio. (IVG.it)

Reputo necessario agire con la massima tempestività ed efficacia per salvaguardare gli allevamenti e la filiera Paesi nei quali esportavamo carne suina hanno già iniziato a bloccare precauzionalmente esportazioni di salumi e carne. (Primocanale)

Presenti i Prefetti del Piemonte, le autorità sanitarie, i presidenti delle Province e le organizzazioni agricole e venatorie del territorio. In merito all’Ordinanza ministeriale congiunta Confagricoltura chiede che venga chiarito a quali condizioni è consentito l’esercizio dell’agricoltura nelle zone infette, anche in riferimento alle attività a essa connesse (per esempio agriturismo, fattorie didattiche, enoturismo) (Radiogold)

«Il focolaio individuato nella zona appenninica tra le province di Alessandria e Genova – spiega - deve essere assolutamente circoscritto per evitare il diffondersi del virus in altri territori circostanti. (La Stampa)