Altra giornata di brutale repressione in Bolivia dopo il golpe: almeno 3 morti a Senkata

L'AntiDiplomatico ESTERI

Inoltre, sono stati usati elicotteri militari.

Le immagini e i video dei feriti testimoniano l'uso sproporzionato della forza da parte dei funzionari di sicurezza, contro i manifestanti che portano - come si vede in una delle fotografie - bandiere Wiphala.

I manifestanti che hanno alzato la voce in segno di rifiuto dell'autoproclamazione della senatrice Jeanine Áñez come "presidente ad interim" sono stati repressi dagli agenti di polizia con gas lacrimogeni e spari. (L'AntiDiplomatico)

Ne parlano anche altri giornali

L'impianto era stato bloccato da tempo da manifestanti pro-Morales,al punto che nella capitale già era evidente la mancanza di benzina e diesel,per cui in mattinata è scattata una operazione delle forze di sicurezza che hanno represso la protesta. (Rai News)

Tre morti e almeno 30 feriti. I manifestanti pro-Morales hanno provato a reagire all’operazione ma le forze di sicurezza sono riuscite a rimuovere il blocco. È questo il bilancio degli scontri con gli agenti che si sono registrati martedì in Bolivia, vicino a un impianto per lo stoccaggio di carburante dell'impresa statale Ypfb a Senkata, vicino a El Alto. (Sky Tg24 )

Carburante. Si è conclusa con un bilancio di tre manifestanti morti e almeno altri 30 feriti una battaglia campale svoltasi nelle vicinanze di un impianto per lo stoccaggio di carburante dell'impresa statale Ypfb a Senkata, vicino a El Alto, in Bolivia (In Terris)

Intanto la Chiesa Cattolica, molto influente nel Paese, ha auspicato un dialogo nazionale per mettere fine a oltre un mese di violenti proteste che hanno provocato 23 morti finora. (askanews)

Se non lo farà, hanno assicurato, saranno bloccate a tempo indeterminato tutte le vie di comunicazione stradali nel Paese fino a raggiungere l’obiettivo. (Radio Onda d'Urto)

“E’ stata constatata la morte a colpi d’arma da fuoco di Dayvi Posto Cusi di 31 anni. – Una persona è stata uccisa e altre sono state ferite a La Paz, nel corso di scontri fra manifestanti e l’esercito che sgomberava una raffineria bloccata da sostenitori di Evo Morales, dimessosi dalla presidenza boliviana. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)