Protesta contro il G20 a Napoli: i manifestanti lanciano gavettoni sulla polizia

Corriere TV INTERNO

Si è evitato lo scontro, ma ci si è andati davvero vicini.

Si sono vissuti così attimi di tensione, ma alla fine gli agenti e le persone che partecipavano al corteo non sono mai venuti a contatto.

Durante la protesta di giovedì 22 luglio contro il G20 a Napoli, alcuni manifestanti hanno accerchiato i poliziotti, che avevano bloccato loro l’accesso alla zona rossa, colpendoli con dei gavettoni d’acqua e gridandogli «assassini». (Corriere TV)

Ne parlano anche altri giornali

Lo ha annunciato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al termine di "un negoziato molto lungo e intenso". È stato raggiunto l'accordo sul documento finale su energia e clima del G20 Ambiente in corso a Napoli (La Repubblica)

Alle 19 è atteso alla firma, con gli altri rappresentanti ministeriali dei 20 Paesi più importanti della terra, del primo accordo che collega il clima alla produzione delle fonti energetiche necessarie all’industria e alla. (ilmattino.it)

Non è bastata una negoziazione complessa durata 2 notti e 2 giorni nella quale, va detto, la presidenza italiana si è spesa molto. “C’è un disallineamento sull’accelerazione” ha spiegato il ministro della Transizione energetica, Roberto Cingolani “più difficile per i Paesi più grandi” tra quelli che inquinano di più. (Il Fatto Quotidiano)

Una firma importante ma mozzata su due punti cruciali: l’eliminazione del carbone come fonte di energia entro il 2025 e la soglia di 1,5 gradi di riscaldamento entro i prossimi dieci anni. Nessun accordo su carbone e riscaldamento. (Open)

È stata una negoziazione «particolarmente complessa - ha detto - durata due notti e due giorni, con i team che lavorano sulle linee guida. D’altro canto però, ha ammesso apertamente, «altri Paesi del G20 sono un po’ restii» rispetto all’urgenza (Il Sole 24 ORE)

Ansa. "Il Comunicato è stato adottato da tutti e i due punti su cui solo India e Cina non concordano nella formulazione sono stati spostati al livello Capi di Stato", ha precisato Cingolani. Anche Russia e Cina, come si legge in un comunicato di sintesi del documento finale, si sono impegnati a eliminare gradualmente la produzione di energia dal carbone sena sosta. (Sky Tg24 )