L’amministratore delegato di Yara International, il più grande produttore di fertilizzanti in Europa, ha avvertito che il blocco si sta rapidamente “addormentando” in un’eccessiva dipendenza dai fertilizzanti russi. Questa cautela giunge dopo che Yara ha ridotto significativamente la sua produzione lo scorso anno. Inoltre, i radicali a Bruxelles stanno portando avanti un’agenda verde che potrebbe minare la stabilità della produzione dei fertilizzanti in Europa molto prima…
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Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Putin, l’Unione europea ha cercato di essere sempre meno dipendente dall’energia russa, applicando una serie di sanzioni contro i combustibili fossili, riducendo le importazioni di petrolio e cercando il gas su altre rotte. La stessa cosa non è invece avvenuta con i fertilizzanti, specialmente quelli a base di azoto, come l’urea, realizzati con gas naturale e decisamente più a buon mercato in Russia
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Di Giuseppe Gagliano – Affermare che le sanzioni occidentali contro la Russia ne abbiano determinato il tracollo economico costituisce allo stato attuale un errore clamoroso. A sostegno di questa tesi è sufficiente individuare due elementi. In primo luogo l’Europa è fortemente dipendente dai fertilizzanti russi, come ha sottolineato il Financial Times, il quale ha riportato che la produzione russa è raddoppiata rispetto agli anni precedenti.
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Aura Sabadus, senior analyst della società di market intelligence ICIS, prevede che Austria, Ungheria e Slovacchia probabilmente saranno i Paesi più colpiti dal taglio delle importazioni di gas I mercati del gas naturale hanno iniziato la settimana con una nota rialzista, con i prezzi Henry Hub in rialzo del 26,4%, a 2,03 dollari/MMBtu, mentre i futures alle 13:30 di ieri sono saliti del 5,5%. Il rialzo sembra essere stato innescato dalle preoccupazioni riguardanti la fine dei flussi…
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Per evitare uno shock energetico, l’UE deve continuare a importare GNL dalla Russia, nonostante il desiderio di alcuni Paesi di vietare gli acquisti di gas da Mosca, afferma l’Agenzia per l’interazione dei regolatori energetici (ACER). Il regolatore energetico avverte che la situazione potrebbe peggiorare a causa di una riduzione delle forniture di gas dalla Russia entro la fine dell’anno. La Russia oggi è al secondo posto dopo gli…
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Solo il 22 marzo la quantità di gas in arrivo in Italia dal punto di scambio di Tarvisio, al confine con l'Austria, è stata inferiore a cinque milioni di metri cubi. In tutti gli altri giorni del mese scorso, i flussi in ingresso di metano dalla rotta nordorientale si sono aggirati stabilmente tra i venti, i trenta e talvolta hanno sfiorato i quaranta milioni di metri cubi. Secondo gli analisti la lettura è univoca: l'Italia sta continuando a comprare il gas di Vladimir…
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