Scandalo di corruzione ad Avellino: l'ex sindaco arrestato

L'ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, è stato posto agli arresti domiciliari. Questa mossa è stata presa in seguito all'accoglimento quasi totale delle richieste del pm Vincenzo Toscano, approvate dal procuratore Domenico Airoma, dal gip di Avellino Giulio Argenio. Questo è solo un aspetto di un'inchiesta più ampia sul cosiddetto "sistema Festa".

Le accuse

Festa è accusato di essere alla testa di un meccanismo ben oliato di appalti e affidamenti truccati, con l'obiettivo di favorire amici e sodali e di assicurarsi la rielezione nel prossimo giugno. Le accuse di associazione a delinquere rimangono sullo sfondo, citate solo di striscio.

La prova decisiva

Una prova decisiva che ha portato all'arresto di Festa è stata la distruzione delle prove. Questo evento è stato documentato e trasmesso dal TG1, l'unico organo d'informazione ritenuto degno dagli investigatori di "pubblicare" una prova che può essere soltanto nella disponibilità della Procura. Le immagini mostrano Festa mentre porta via il computer dal suo ufficio in piazza del Popolo.

Il tentativo di rimozione delle prove

Il 5 marzo scorso, alle 18.17, Festa, allora sindaco di Avellino, scollega dalle prese il computer che ha nel suo ufficio in municipio. Tenta invano di aprirlo, evidentemente al fine di rimuovere alcune parti dell'hardware, avvalendosi di strumenti di fortuna. Non essendo riuscito nel proprio intento, ripone l'ingombrante apparecchio all'interno di una scatola di colore nero che trasporta fuori dall'ufficio con l'aiuto di un dipendente comunale.

Questo scandalo ha gettato una luce inquietante sulle pratiche politiche ad Avellino, e le indagini continuano.

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