Nuove sfide per il Castello delle Cerimonie: tangente e confisca

Il famoso Castello delle Cerimonie, gestito dalla famiglia Polese, sta affrontando nuove sfide. Dopo la recente sentenza della Cassazione, che ha confiscato la proprietà e l'ha affidata alle direttive del Comune di Sant'Antonio Abate, emergono dettagli inquietanti riguardanti il pagamento di una tangente a un clan camorrista.

Tangente alla camorra

Sabatino Polese, membro della famiglia e fratello del defunto "boss delle cerimonie" Don Antonio, è stato accusato di aver pagato il pizzo a un clan camorrista. Secondo le informazioni disponibili, la famiglia Polese sarebbe stata costretta a pagare una tangente di 5mila euro a seguito di pressanti richieste. Questo è avvenuto soprattutto dopo il blocco delle attività imposto dalla camorra a una società di logistica che sorge su un terreno di proprietà della famiglia.

Arresti e indagini

La vicenda è emersa dall'ordinanza relativa all'inchiesta sul "clan del Rione Moscarella", che ha portato agli arresti di oggi da parte della Polizia di Stato. Il clan, operante nel rione Moscarella di Castellammare di Stabia, è stato decapitato con undici misure cautelari. Per convincere il titolare di un Bingo a pagare un'esorbitante estorsione, il clan ha fatto recapitare alla vittima una molotov.

Prospettive future

Nonostante le difficoltà, la famiglia Polese continua a gestire il Castello delle Cerimonie, sperando in un futuro migliore. La situazione rimane fluida e ulteriori aggiornamenti saranno forniti non appena disponibili.

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