Riforma del patto di stabilità: l'Italia si astiene

La riforma del Patto di Stabilità è stata approvata dal Parlamento Europeo con una larga maggioranza. Tuttavia, la scelta dei deputati italiani è stata unanime: si sono astenuti o hanno votato contro. Le uniche eccezioni sono state Marco Zullo di Renew Europe, Lara Comi e Herbert Dorfmann del PPE.

"L'Italia non vota il patto di stabilità"

Una votazione rapida, con una maggioranza che non lascia spazio a dubbi, ma nella quale spicca un grande assente: l’Italia. Il nuovo Patto di Stabilità e Crescita è all’ultimissimo miglio prima di entrare in vigore e ha incassato, a Strasburgo, il via libera definitivo del Parlamento UE.

"Cambio di regole nella governance economica"

Il testo cambia le regole del gioco nella governance economica mantenendo da un lato i parametri del 3 e del 60% per il deficit e per il Pil ma concedendo dall’altro dei piani di rientro più graduali per i Paesi ad alto debito.

"L'Italia porta in Europa la sua ipocrisia da talk"

Paolo Gentiloni, provando con una buona dose di ironia a sdrammatizzare l’accaduto, ha dichiarato: “Si è unita la politica italiana”. Peccato che sul Patto di stabilità si è unita sì, ma nel fantastico “mondo al contrario” che essa rappresenta. Si astiene il partito di Giorgia Meloni, che, quando il nuovo patto fu varato, dichiarò proprio ad Atreju che era “migliorativo per l’Italia rispetto alle condizioni del passato”.

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