Scandalo corruzione e sfruttamento della prostituzione coinvolge Sei Toscana

L'operazione "Leonida", promossa dalla Procura di Reggio Emilia, ha portato alla luce un presunto giro di corruzione e sfruttamento della prostituzione. Tra gli indagati figurano due manager dell'azienda Sei Toscana.

Il contesto dell'indagine

L'indagine riguarda presunti reati di corruzione e sfruttamento della prostituzione. Gli inquirenti ipotizzano l'esistenza di un circuito di escort di lusso, champagne, pernottamenti in hotel e cene costose, oltre a buoni carburante e biglietti per le partite di calcio. Questi sarebbero stati offerti in cambio di appalti esclusivi per lo smaltimento dei rifiuti.

Coinvolti nell'indagine

Tra gli indagati ci sono due manager di Sei Toscana, il direttore generale e l'ex direttore tecnico. Sono accusati di aver accettato regali in cambio dell'assegnazione di appalti per lo smaltimento dei rifiuti.

Il ruolo dell'esercito

L'indagine ha coinvolto anche due ufficiali dell'Esercito e un ingegnere civile, tutti impiegati nello stabilimento militare di ripristino e recupero del munizionamento di Noceto, a Parma. Sono accusati di aver ricevuto regali per favorire l'azienda negli affidamenti diretti di lavori di smaltimento di rifiuti speciali. Tra questi, anche attività di demilitarizzazione di missili e di bombe al fosforo bianco.

L'operazione "Leonida" ha messo in luce un presunto giro di corruzione e sfruttamento della prostituzione che coinvolge vari settori, dall'industria dei rifiuti all'esercito. Le indagini sono ancora in corso e si attendono ulteriori sviluppi.

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