Riattivazione del Redditometro in Italia: tensioni nella maggioranza

Il redditometro, uno strumento di controllo fiscale che era stato sospeso nel 2018, è stato recentemente riattivato in Italia. Questa mossa ha causato tensioni all'interno della maggioranza governativa.

Il redditometro è uno strumento che permette all'Amministrazione finanziaria di contestare al contribuente incongruenze fra acquisti, tenore di vita e reddito dichiarato.

Riattivazione del Redditometro

Il redditometro, abolito nel 2018 dal governo Conte, è stato riattivato a partire dai redditi del 2016.

Un decreto ministeriale firmato il 7 maggio dal viceministro Maurizio Leo (FdI) e pubblicato in Gazzetta Ufficiale ha annunciato la riattivazione dello strumento.

Reazioni alla riattivazione

La notizia della riattivazione del redditometro ha causato tensioni all'interno della maggioranza governativa.

Il termine "redditometro" è particolarmente sensibile per il popolo di destra, che reagisce con irritazione alla sola menzione di esso. Nonostante ciò, la notizia è stata amplificata dagli annunci mediatici.

Posizione del viceministro dell'Economia

In risposta alle tensioni, il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, ha cercato di placare le acque.

Ha concordato con la Presidenza del Consiglio di relazionare al prossimo Consiglio dei ministri in merito al contenuto del decreto ministeriale. Leo ha sottolineato che non si tratta di un ritorno al vecchio redditometro.

Ha inoltre affermato che il decreto introduce limiti al potere discrezionale dell'Amministrazione finanziaria di attuare l'accertamento sintetico.

La riattivazione del redditometro rappresenta una sfida per la maggioranza governativa.

Sarà interessante vedere come la situazione si svilupperà nei prossimi giorni e settimane.

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