L'offensiva pro-life nei consultori italiani

La psicologa Rita Cortonesi, con una lunga carriera di 38 anni in un consultorio di Roma e ora attivista della Rete nazionale consultori, ha espresso preoccupazione per la crescente pressione sulle adolescenti nei consultori a causa della presenza di associazioni pro-life.

La presenza pro-life nei consultori

Non è una novità la presenza di associazioni pro-life nei consultori, ma recentemente questa presenza si è intensificata. Questo avviene nonostante la recente risoluzione votata a Bruxelles per inserire l'aborto tra i diritti fondamentali dell'Unione europea e per vietare i finanziamenti ai gruppi anti-genere e anti-scelta.

Il ruolo della destra italiana

La destra italiana ha rafforzato la presenza di queste organizzazioni nei consultori, presentandole come formazioni sociali di base a supporto delle donne madri. Questo è visto come un tentativo di minare il diritto all'aborto.

Ostacoli all'aborto

Gli ostacoli all'aborto in Italia non si limitano alla presenza di associazioni pro-life nei consultori. Sei medici su dieci, in media, sono obiettori di coscienza, e in alcune regioni il numero sale a otto su dieci. Inoltre, alcuni territori osteggiano il metodo farmacologico ambulatoriale per l'aborto, nonostante le linee guida emanate dal ministero della Salute quattro anni fa.

La situazione attuale nei consultori italiani rappresenta un ostacolo significativo per le donne che cercano di esercitare il loro diritto all'aborto. È necessario un intervento per garantire che i diritti delle donne siano rispettati e che le adolescenti non siano sottoposte a pressioni indebite.

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