Anche per questo Eurovision 2024, è arrivato il momento di tirare le somme (finita la full immersion della settimana più impegnativa dell’anno, almeno per noi che ne scriviamo 365 giorni su 365) e di farci amare non solo dai nostri lettori ma anche da qualche dirigente Rai (modalità ironia: ON). Dopo aver rivisto tutti e tre gli show e raccolto le opinioni della nostra redazione al completo, torniamo più lucidi e imparziali che mai con l’immancabile appuntamento de i Promossi, Bocciati e… Promossi con riserva.
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La verità è che Eurovision fa schifo e basta Disclaimer: questo è un articolo di opinione che riflette l’idea personale dell’autore e che non ha subito alcuna revisione o modifica da parte di Termometro Politico. Doverosa premessa: ci sono molte opinioni che girano in questo periodo che riguardano cose di grandissima importanza come per esempio le guerre, di cui si parla molto e spesso a sproposito.
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Andate a fanclo voi e l’Eurovision Disclaimer: questo è un articolo di opinione che riflette l’idea personale dell’autore e che non ha subito alcuna revisione o modifica da parte di Termometro Politico. Sabato sera ho avuto l’idea malsana di sintonizzarmi su Rai Uno per seguire la finalissima dell’Eurovision song contest, che per chi non lo sapesse è l’equivalente europeo del Festival di Sanremo: a spingermi verso l’incauto gesto non è stato un interesse per le canzoni in gara, di cui mi frega molto poco (conoscevo solo ‘La noia’ di Angelina…
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I look dei cantanti dell'Eurovision? Ma basta, è davvero ora di finirla con questo puritanesimo. Non se ne può più di retrogradi ancorati a stereotipi da riproporre sempre identici. Perché la verità è che i bigotti sono loro. Gente che si ostina a salire su un palco con la gonnellina al posto dei pantaloni e magari un reggiseno per sbatterci in faccia una pretesa sessualità non binaria. Nessuno scandalo, ma quanta noia nel vedere i soliti uomini con i collant rosa cipria e la faccia truccata non da donna, ma da baraccona.
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Ha vinto la Svizzera, non perché la canzone fosse migliore delle altre ma solo per riaffermare il principio di neutralità della musica. Diversamente, sabato sera all’Eurovision Song Contest sarebbero dovuti intervenire i caschi blu dell’Onu . Con la cantante israeliana sommersa dai fischi, il rappresentante dell’Olanda squalificato per aver aggredito un componente dello staff, le manifestazioni pro Palestina con Greta Thunberg fuori dall’arena di Malmoe che ospitava la manifestazione…
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Intanto complimenti. Più che un mega show, l'Eurovision Song Contest è un cronometro visto che spacca il minuto e anche la finale di sabato, con 25 esibizioni e tutta la trafila delle votazioni si è chiusa all'ora prevista, roba da record. Altro che Sanremo. Però la puntualità non basta. Essendo una gara di canzoni, ci dovrebbero essere canzoni che meritino la gara. In questa edizione, diciamo la verità, di bei brani se ne sono ascoltati pochi, forse pochissimi e tra questi, senza campanilismo, c'è stata La…
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Sono state, molto spesso un’occasione per mettere a fuoco problematiche difficili, per aprire il dibattito su problemi e tematiche o scottanti o difficili da affrontare, anche in contesti apparentemente strani. Come quello colorato, leggero e gaio dell’Eurovision Song Contest di Malmoe, che è stato uno dei più politici della sua storia nonostante l’intento degli organizzatori di lasciare fuori dalla bolla da loro costruita problemi, difficoltà e contraddizioni e lasciare spazio unicamente alla festa e ad innocue melodie.
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Finalmente un’edizione dell’Eurovision Song Contest interessante. Non grazie alle canzoni, giacché anche quest’anno le nazioni europee ce l’hanno messa tutta per mostrare il peggio di se stesse, contribuendo alla buona riuscita di questo simpatico festival del cattivo gusto continentale, ma alcuni intoppi – errori tecnici televisivi, misteriose eliminazioni, contestazioni politiche - hanno finito per accendere il pensiero.
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Redazione Modifica articolo 13.56 ATF di Marialaura Baldino Si sa da sempre che i grandi palcoscenici spesso diventano – giustamente – pulpiti dai quali poter veicolare importanti messaggi, anche politici, oltre a quelli che già la musica, il cinema o il teatro portano con sé. È successo già a febbraio, al Festival di Sanremo, dove molti artisti in gara si sono espressi in merito alla guerra che sta dilaniando la Palestina, dal «Cessate il fuoco» di Dargen D’Amico allo «Stop al genocidio»…
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/05/2024 Fonte: Mario Adinolfi Questa cosa per cui all’Eurovision si regolano conti ideologici e vince l’Ucraina o si fa la guerra tutto il mondo contro la cantante israeliana a me non piace, è tra le ragioni per cui non lo guardo. Leggo oggi che ieri sera avrebbe vinto uno svizzero, non c’è una riga sulla qualità della canzone, spiegano solo che è “non binario” quindi bisogna appellarlo con il “loro” perché lui/lei sono retaggi patriarcali del mondo che fu.
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L'Eurovision della canzone è lo specchio della Ue di questo momento. Vince la Svizzera, superando canzoni cariche di messaggi sociali tanto da sembrare un ritiro degli Oscar versione cantante. Il vincitore, Nemo, vestito in piume rosa e pon pon, sembra uscito da una scena del Rocky Horror. Ironia della sorte? A peggiorare la noia ci pensano gli interminabili riferimenti alla cultura Woke. Oh, ma cantare...
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"Ieri sera ho visto a tratti l'Eurovision 2024 e nel vedere la consueta partecipazione di Israele ed Ucraina ho provato un senso di non immediatamente decifrabile disagio, pur essendo una musicista. Riflettendo meglio mi sono resa conto che era dovuto al fatto che queste due Nazioni sono in guerra. La guerra è quell'eterna vicenda in cui gli uomini si uccidono tra loro, quanto di più distante da un'atmosfera e da una condizione di festa allegra e…
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E’ Nemo, il rappresentante della Svizzera, il vincitore della 68esima edizione dell’Eurovision Song Contest ospitato quest’anno da Malmo in Svezia. Il verdetto è arrivato al termine di un lungo conteggio di voti e di una lunghissima serata di musica preceduta da casi e polemiche. Al secondo posto la Croazia. Ucraina e Israele, paesi in guerra, hanno ottenuto…
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Gianni Sibilla Com'è andata la finale dell'Eurovision song contest Commentiamo la finale dell'Eurovision song contest di ieri sera con il direttore del Master in comunicazione musicale all'Università Cattolica di Milano e giornalista di Rockol Gianni Sibilla. Ci presenta anche il suo libro "L'industria della canzone" pubblicato da Laterza. All'interno di Non Stop News, con Barbara Sala, Luigi Santarelli e Alessia Manzoni
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La verità è che ci vorrebbe l’Eurovision tutto l’anno, e detta così potrebbe anche sembrare una minaccia. Spieghiamo meglio. Quello di cui avremmo davvero bisogno è una televisione che parli europeo più di quanto faccia ora, che periodicamente apra una finestra, almeno uno spiraglio, per farci vedere quello che succede nei paesi vicini, cugini, fratelli o parenti lontani che siano. Pensate, potr…
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Le proteste pro-Gaza, con le richieste (esplicite) di escludere Israele dalla competizione per quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza. Ma anche il caso Joost Klein. Sì, l'edizione 2024 di Eurovision – con la finalissima in programma stasera – non ha tradito le attese. Confermando che il palco, quel palco, non è soltanto sede di luci, acuti, balletti e kitsch in quantità industriali. No, la creatura dell'Unione europea di radiodiffusione (UER) è anche una piattaforma geopolitica nonché il teatro di casi…
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Anni fa intervistai la poetessa Biancamaria Frabotta. Parlavamo di patria, identità, appartenenza, guerra, pace, speranza. Parlavamo sostanzialmente di Europa e riflettevamo su quanto fosse difficoltoso e illusorio il concetto di «confine», tanto più di «bandiera»: un pezzo di stoffa assolutamente non scontato e sempre frutto di conflitti tremendi, in nome del quale in passato tanta gente ha patito e per cui è stato versato parecchio sangue, e che oggi viene sventolato a volte come se nulla…
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Che sgambettavano sulle note di Waterloo - immaginavano quanto l'Eurovision Song Contest potesse diventare uno strumento potente cinquant'anni dopo. Manifestazione canora tra le più seguite al mondo, caduta nell'oblio tra gli anni Novanta e i Duemila, ha ripreso vigore circa dieci anni fa, quando lanciò la drag queen austriaca Conchita
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L'11 maggio 2024 si terrà la finale della sessantottesima edizione dell'Eurovision Song Festival: a questa serata non potrà mancare di esibirsi l'Italia, rappresentata da Angelina Mango e la sua Noia, di cui trovate il video qui sotto. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo la storia dell'Italia a questo concorso, guardando come si sono posizionati in classifica i nostri amati artisti negli ultimi dieci anni.
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/14 Getty L’Italia ha vinto tre volte: nel 1964 con Non ho l'età (per amarti) di Gigliola Cinquetti, nel 1990 con Insieme: 1992 di Toto Cutugno e nel 2021 con Zitti e buoni dei Måneskin. Grazie a queste tre vittorie, il nostro Paese ha ospitato per altrettante volte la manifestazione: nel 1965 presso l'auditorium Rai di Napoli, nel 1991 presso gli studi di Cinecittà a Roma e nel 2022 presso il PalaOlimpico a Torino
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Oh raga, va' che ci siamo. Oggi 7 maggio comincia l'Eurovision Song Contest 2024, in scena fino all'11. Parliamo della 68esima edizione della competizione canora europea nata nel 1956, uno degli eventi televisivi più seguiti al mondo che quest'anno si svolgerà in quel di Malmö, in Svezia. La nostra "portabandiera", già lo sapete, sarà la vincitrice di Sanremo, Angelina Mango, con La noia. Ora, ammettiamolo: fino a qualche anno fa non è che 'sto…
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