Scandalo politico in Liguria: Toti sotto inchiesta e tensioni a Sanremo

La scena politica ligure è stata recentemente scossa da un'inchiesta che ha travolto il sistema di potere politico-imprenditoriale che sostiene Giovanni Toti, il presidente della Regione Liguria. Nonostante le ostentazioni di garantismo, spesso di circostanza, iniziano a intravedersi le prime defezioni politiche.

Tensioni a Sanremo

Un esempio eclatante di queste tensioni arriva da Sanremo, dove l’imminenza delle elezioni non consente di prendere le distanze gradualmente, con eleganza e discrezione. Se infatti il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Matteo Rosso, a poche ore dal blitz che ha portato Toti ai domiciliari, si era limitato a evocare amichevolmente e indirettamente l’ipotesi di elezioni anticipate, in quanto Toti “magari per difendersi in modo più sereno preferisce dimettersi e cade tutto”, nella città dei fiori i toni sono espliciti.

Toti valuta il futuro

"Il presidente Toti farà le sue valutazioni, da quello che mi dice naturalmente sono valutazioni che non possono prescindere anche da un confronto che potrà essere fatto con condizioni diverse da quelle attuali, con tutte le persone che con lui hanno lavorato fino ad oggi e con i partiti che fanno parte della sua maggioranza".

Signorini in silenzio

Paolo Emilio Signorini, l’ad di Iren ed ex presidente dell’autorità portuale di Genova, arrestato nell’inchiesta sulle tangenti che ha decapitato la Liguria, ha deciso di non rispondere alla gip Paola Faggioni, che l’ha spedito in carcere su richiesta della Procura. Nonostante il contesto alluvionale che l’ha travolto e il luogo in cui si trova, ovvero il carcere di Marassi, Signorini sta relativamente bene.

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