Proteste studentesche a Sciences Po e Columbia University

Almeno 500 persone tra studenti, ex studenti ed insegnanti di Sciences Po-Paris hanno lanciato un appello contro le occupazioni e i blocchi pro-Gaza che in questi ultimi giorni hanno segnato la vita accademica dell'ateneo parigino. In una petizione intitolata 'Agir pour Sciences Po', i firmatari invocano un ''sussulto'' contro la ''minoranza radicale" che ha inscenato le proteste di questi ultimi giorni.

La petizione e le sue richieste

La petizione, citata dal sito web del settimanale L'Express, è stata firmata da 500 persone. I firmatari si appellano alla direzione dell'ateneo affinché garantisca "la sicurezza e l'integrità accademica''. Essi sostengono che le proteste sono state sostenute dal partito La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon.

Le proteste nelle università occidentali

Le proteste filo-palestinesi che da settimane stanno bloccando alcune delle maggiori università occidentali – dalla Columbia di New York alla Sorbona di Parigi – parlano di noi, di quanto siano preziose e allo stesso tempo fragili le nostre democrazie. Parlano di un movimento giovanile che, al di là di come la si pensi, rompe la narrazione di una generazione apatica e molle.

La situazione alla Columbia University

Negli Stati Uniti, soprattutto, ma non solo, la Columbia University, epicentro della protesta in America, ha cominciato a sospendere gli studenti che partecipano alle mobilitazioni pro Palestina e che si sono rifiutati di sgomberare il campus. In risposta, gli studenti hanno occupato la Hamilton Hall, ribattezzandola Hind’s Hall in onore di Hind Rajab, bimbo di 5 anni, ucciso dalle forze israeliane a gennaio.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo