Rinnovo del contratto collettivo nazionale del terziario

Dopo quattro anni di attesa, il 22 marzo 2024 è stato siglato un importante accordo. Confcommercio – Imprese per l’Italia, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno sottoscritto l'ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) del Terziario, della Distribuzione e dei Servizi. Questo contratto, datato 30 marzo 2015, era scaduto il 31 dicembre 2019 ed è comunemente noto come CCNL Commercio.

Dettagli dell'accordo

L'accordo, valido dal 1° aprile 2023 al 31 marzo 2027, prevede non solo aumenti salariali, ma interviene anche su una serie di istituti. Tra questi, la bilateralità, l'assistenza sanitaria integrativa, i congedi per le donne vittime di violenza di genere e le causali per il ricorso ai contratti a termine.

Rottura delle trattative con Federdistribuzione

A pochi giorni dal rinnovo del contratto del terziario con Confcommercio e Confesercenti, le trattative con Federdistribuzione sono saltate. In risposta, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato otto ore di sciopero per il 30 marzo. Paolo Andreani, segretario generale della Uiltucs, ha dichiarato che questa volta non ci sarà una manifestazione in piazza, ma saranno i territori a organizzare le proteste.

Sciopero il sabato di Pasqua

La scorsa settimana è stato rinnovato il contratto collettivo nazionale del terziario, siglato da Confcommercio e Confesercenti, con Filcams, Fisascat e Uiltucs. Tuttavia, ieri si è consumata una rottura nel negoziato della Distribuzione Moderna Organizzata (Federdistribuzione), che insieme al contratto della distribuzione cooperativa è l'altro contratto di settore che manca all'appello da ormai diversi anni. Di conseguenza, è stato proclamato uno sciopero per il sabato di Pasqua.

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