Nicola Cosentino: l'ex sottosegretario condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa

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Secondo i giudici di secondo grado, l'ex sottosegretario sarebbe stato il referente nazionale del clan dei Casalesi fino al 2009, mentre in primo grado veniva considerato referente fino al 2004.

Per i pm antimafia il "rapporto" con il clan sarebbe iniziato a cavallo tra gli anni '80 e '90.

Nicola Cosentino, ex sottosegretario all'Economia, è stato condannato a dieci anni di carcere dalla Corte d'appello di Napoli nel processo in cui era imputato per concorso esterno in associazione camorristica in relazione alla gestione, ritenuta politico-mafiosa dall'accusa, del Consorzio Eco4. (Today.it)

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«Credo che sia una sentenza profondamente sbagliata perché sono convinto che Cosentino sia assolutamente innocente», commenta l'avvocato Agostino De Caro, che difende con Stefano Montone ed Elena Lepre l'ex sottosegretario all'Economia shadow. (Corriere del Mezzogiorno)

In primo grado, l’ex coordinatore regionale di Forza Italia era stato condannato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) a nove anni. (Metropolis)

In primo grado Cosentino fu riconosciuto come il “referente nazionale del clan dei Casalesi“, almeno fino al 2004, così come ipotizzato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli I FATTI – Secondo i giudici di secondo grado, l’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino, è stato il referente nazionale del clan dei Casalesi fino al 2009. (anteprima24.it)

Cosentino era stato condannato dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in primo grado a 9 anni di reclusione. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Napoli. (Ottopagine)

Secondo i pm, sarebbe stato proprio l’ex sottosegretario a permettere ai fratelli Orsi di associarsi al consorzio stesso creando la società mista Eco4 che ottenne poi affidamenti diretti. La giornata nera per l’ex sottosegretario all’Economia di Forza Italia, Nicola Cosentino, prende la piega peggiore dopo la lettura della sentenza della Corte d’Appello di Napoli (LA NOTIZIA)

Dicono che per molti anni sia stato il referente nazionale del potente clan dei Casalesi, la sponda politica della camorra casertana. Seguirono anni di molteplici inchieste che scavarono nella ventennale storia del clan dei Casalesi. (Il Riformista)