Suicidio assistito, PAV: incoraggiare a togliersi la vita non è risposta alla sofferenza

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Riterrei, quindi, che occorrerebbe aspettare ancora prima di valutare se questa possibilità di suicidio assistito si possa verificare nel breve tempo senza una normativa specifica.

Speriamo di riuscire, anche nella nostra narrativa, a metter in evidenza la bellezza della vita, ma non di una vita astratta bensì concreta

242 del 22 novembre 2019, ndr), aveva ammesso la possibilità del suicidio assistito con tutta una serie di condizioni che ad oggi non siamo in grado di verificare. (Vatican News)

Su altre testate

Con la sentenza 242 del 2019 la Corte costituzionale si pronunciò sul suicidio assistito, dopo aver inutilmente atteso che il parlamento si occupasse in un modo o nell’altro della questione. Fu una pronuncia cauta per un verso, e per l’altro dirompente. (Il Manifesto)

Mi sono anche sentita colpevole perché non l'ho sostenuto abbastanza nella sua battaglia per il fine vita» «Serve formazione - sottolinea Mina Welby - perché i trattamenti ci sono, esistono e i medici devono prepararsi anche ad aiutare le persone a morire dignitosamente». (La Stampa)

Secondo l'assessore ci sono delle "questioni tecniche da sciogliere" che fanno sì che la Regione Marche (e quindi l'Asur, Azienda Sanitaria Unica Regionale) non possa intervenire nel caso di Mario, il tetraplegico che ha chiesto accesso al suicidio assistito. (Il Resto del Carlino)

Ma un compito cioè potrebbe più adeguatamente essere svolto da un comitato tecnico (medico-legale) che verifichi la sussistenza delle condizioni prescritte. APPROFONDIMENTI IL FOCUS Suicidio assistito, ecco cosa dice la sentenza della Consulta FINE VITA Suicidio assistito, da Welby a Eluana fino a dj Fabo: tutti i. (Il Messaggero)

Corsico (23 novembre 2021) – Il “Nuovo pacchetto economico per le imprese lombarde” mette a disposizione milioni di euro. L’incontro si svolgerà giovedì 25 novembre alle ore 17.30 nell’Auditorium delle libere stelle della Civica scuola di musica Antonia Pozzi, in via Dante 9 a Corsico (MI-LORENTEGGIO.COM.)

«Questa decisione ha permesso di restituire la dignità ad una persona mettendola nelle condizioni di interrompere la propria sofferenza per una condizione di vita che ritiene disumana» La storia. Mario, questo il nome di fantasia usato per il 43enne marchigiano, è paralizzato dalle spalle ai piedi da 11 anni a causa di un incidente stradale. (Udine Today)