Scoppia la protesta per l’arresto del rapper Hasel, scontri con la polizia nelle città catalane – Il video

Open ESTERI

Video: Twitter/@SalvadoBaro. Leggi anche:

Cortei accompagnati da diversi episodi di violenza, tra cariche della polizia e cassonetti dati alle fiamme durante gli scontri andati avanti fino a tarda sera.

In migliaia sono scesi nelle strade di Barcellona e altre città del Paese per chiedere la liberazione del rapper catalano. Migliaia di persone hanno protestato in Catalogna per l’arresto di Pablo Hasel, il rapper condannato a oltre nove mesi di carcere per oltraggio alla famiglia reale. (Open)

La notizia riportata su altri giornali

Non si placa la rabbia dei manifestanti dopo l'incarcerazione del rapper. Continuano le violente proteste tra le strade di Barcellona per dopo l’arresto del rapper Pablo Hasel: i manifestanti hanno rotto diverse vetrine e appiccato alcuni incendi. (LaPresse)

Sono quattro giorni ormai che Barcellona è teatro di proteste e manifestazioni, anche violente, per chiedere la liberazione del rapper Pablo Hasél, arrestato martedì per aver scritto parole offensive verso la Corona Spagnola sui suoi account social. (Business Insider Italia)

E ora l’attenzione è tutta su Pablo Hasél. ablo Hasél. Pablo Hasél è un simbolo di unità e di frattura allo stesso tempo. (L'HuffPost)

Parole che hanno suscitato l'ira dei partiti di opposizione, che hanno chiesto ai socialisti di rompere l'alleanza con Podemos, e delle forze dell'ordine. È invece di 33 fermati e 14 feriti il bilancio dei tumulti a Madrid, dove sono stati dati alle fiamme 135 cassonetti dell'immondizia e 9 automobili. (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

In qualche caso – la testimonianza è in diversi video postati sui social – la polizia si è accanita contro giovani inermi. Ma ieri si è anche saputo che una ragazza rimasta ferita negli scontri di martedì notte ha perso un occhio (La Repubblica)

Anche a Barcellona, in serata, ci sono stati incidenti, con lancio di oggetti verso la polizia e cassonetti dati alle fiamme. (Il Messaggero)