Un presidente donna per il Kosovo, è la seconda volta dal dopoguerra

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Il Kosovo attualmente è riconosciuto da oltre 100 Paesi, ma non ma non dalla Serbia e dai suoi alleati, come Russia e Cina.

Ad appoggiarla il movimento Autodeterminazione del premier Kurti. Francesca Sabatinelli - Città del Vaticano. È il volto più giovane a sedere sulla poltrona di presidente nel Kosovo del dopoguerra, ed è la seconda donna, dopo Atifete Jahjaga, capo di Stato dal 2011 al 2016.

Gli auspici dell'Unione europea. (Vatican News)

La notizia riportata su altri media

“… - simbasilvia : RT @LiaQuartapelle: Tredici anni dopo l’indipendenza, in Kosovo il parlamento elegge Vjosa Osmani, la seconda presidente donna del paese. “Ragazze, ogni vostro sogno può diventare realtà” (Di martedì 6 aprile 2021) “Le Ragazze hanno il diritto di diventare ciò in cui credono e ogni vostro sogno può diventare realtà”. (Zazoom Blog)

Da novembre occupava il ruolo ad interim e con le elezioni nel weekend pasquale è stata eletta e confermata al potere Kosovo, eletta Presidente una donna di 38 anni. (361 Magazine)

È stata infatti eletta Presidente la 38enne Vjosa Osmani che prende il potere del piccolo paese indipendente dal 2008 ma ancora non riconosciuto da molti stati (anche da 5 dei 28 paesi membri dell’Unione Europea, Spagna, Slovacchia, Romania, Grecia e Cipro). (Zazoom Blog)

Ai colloqui per il riconoscimento internazionale del paese partecipa anche Vjosa Osmani. "Voglio dire solo questo: che le donne hanno il diritto di andare dove vogliono. (Marie Claire)

Nelle elezioni politiche del 2019 è stata capolista della Lega democratica del Kosovo (Ldk), ed è stata successivamente eletta alla presidenza del parlamento Carattere forte, determinazione di ferro e una solare espressione sorridente, Vjosa Osmani era finora il capo del Parlamento. (Velvet Mag)

“In verità – continua Krastev – Osmani ricopriva già la carica di presidente della Repubblica ad interim da novembre fino a marzo. Osmani rappresenta il cambiamento in atto, ma non dovremmo aspettarci svolte radicali soprattutto per quanto riguarda i negoziati con la Serbia”. (La Difesa del Popolo)