Ricerca, una lezione dalla Cina

La Cina ha risposto all’emergenza con qualche ritardo iniziale, ma con una efficienza che nessun altro Paese al mondo avrebbe mai potuto mettere in campo.

Sono trascorsi poco più di due mesi dai primi casi di infezione da coronavirus in Cina e oltre dieci giorni dai primi due casi registrati nel nostro Paese, ai quali si è poi aggiunto quello del nostro connazionale rimpatriato.

Cosa sarebbe accaduto se l’infezione fosse partita in un Paese europeo o americano o, peggio ancora, africano?

L’infezione al momento è stata sostanzialmente limitata alla Cina e, per gran parte alla regione di Wuhan, i casi in altri continenti sono stati sporadici. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

A bordo ci sono ancora oltre 3'000 persone, tra cui due svizzeri «in buona salute». algono a 1'310 i morti per coronavirus in Cina, con 48'206 contagi. (Ticinonline)

Inoltre “il cittadino italiano di ritorno dalla città di Wuhan caso confermato di infezione da nuovo coronavirus, è in buone condizioni generali e soprattutto senza febbre. Altri 39 casi di coronavirus sono stati confermati tra i passeggeri a bordo della nave Diamond Princess, in quarantena, attraccata a Yokohama in Giappone. (la VOCE del TRENTINO)

Gli economisti di Confindustria, però, rilevano che. (Il Messaggero)

Da un giorno all’altro, il numero delle persone che avevano contratto il virus è cresciuto di oltre 15mila unità. Niente di tutto questo: quei casi esistevano già, solo che prima non venivano contati. (Ohga!)

Il totale di nuovi casi confermati ha segnato un aumento di 7 volte rispetto a ieri, quando la National Health Commission della Cina aveva segnalato soltanto 2.015 nuovi casi. E ora si teme che la gravità dell’epidemia da coronavirus, chiamato ufficialmente Covid-19 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), sia stata sottostimata. (Finanzaonline.com)

Published on Feb 12, 2020. In Cina si fa di tutto per contenere i contagi ma sale ancora il numero dei morti. Il servizio di Barbara Masulli (TG2000)