Strage di Bologna, i sindacati militari possono dare un aiuto prezioso per scoprire la verità

Il Fatto Quotidiano INTERNO

È evidente il gap, determinato da decenni di depistaggi, tra verità completa e verità processuale.

I Padri costituenti lo avevano capito, e infatti la Costituzione proibisce tout court le associazioni segrete (art.

Sono passati quarant’anni dalla strage di Bologna, la più grave della storia repubblicana: 85 morti e 200 feriti.

Stazione di Bologna, 2 agosto 1980.

Bologna, 2 agosto 1980: la strage, i processi, la memoria di Cinzia Venturoli (Castelvecchi, 2020). (Il Fatto Quotidiano)

Su altre testate

Con Giorgio Napolitano al Viminale, e poi per nove anni al Quirinale, non un documento è stato fatto uscire dagli archivi più nascosti. ).Tutta roba “cucinata” con il supporto del Mossad, oltre che della Cia e dei servizi italiani. (L'AntiDiplomatico)

Gli italiani hanno assistito inermi ad attentati di ogni genere: omicidi di militanti politici, poliziotti, magistrati. Parte da qui lo speciale «Bologna, la storia di una strage» (Sky Tg24, disponibile on demand). (Corriere della Sera)

In serata è prevista una manifestazione «negazionista» anche a Bologna. Neofascisti ed esponenti dell’ultradestra in genere, appartenenti al movimento skin, ultrà degli stadi: diverse componenti delle realtà dell’estremismo hanno dato la loro adesione alle contro-manifestazioni indette in diverse piazze d’Italia in occasione dei 40 anni della strage alla stazione di Bologna, costata la vita a 85 persone. (Corriere della Sera)

La più piccola si chiamava Angela Fresu, era un angioletto di 3 anni. Gente normale, di tutte le età e provenienze che sapeva di vita quotidiana: chi lavorava, chi stava andando in vacanza e chi rientrava dalle ferie. (Corriere della Sera)

Dopo 40 anni di menzogne e stanchi della solita retorica, vogliamo che venga detta la verità. Prima del silenzio è stato letto il seguente comunicato:. “Oggi 2 agosto 2020, a distanza di 40 anni dalla strage si osserveranno due minuti di silenzio, il primo minuto per le 86 vittime, il secondo minuto sarà per la verità non ancora ottenuta”> > NESSUNO DI NOI ERA BOLOGNA (Rietinvetrina)

Poco dopo Carlo Alberto partì per Bologna: allora non c’erano i telefonini e per avere notizie immediate occorreva recarsi sul posto. Conoscere la verità è un diritto non soltanto di noi famigliari delle vittime, ma di tutto il Paese». (La Gazzetta di Modena)