Allarme aumento Neet: Italia all’ultimo posto in Ue per giovani inattivi

Il Primato Nazionale ECONOMIA

Roma, 26 mag – Confartigianato lancia l’allarme per l’elevato numero di Neet tra i giovani italiani, Not in Education, Employment or Training, così chiamati quei soggetti inattivi, i quali si trovano completamente estromessi dal mondo del lavoro oltre che dallo studio o da altri percorsi di formazione. “L’ Italia è la peggiore in Ue per giovani inattivi, sono 1,6 milioni”, questa la denuncia degli imprenditori, e il tasso sembrerebbe in continuo aumento: il dato italiano dei giovani uomini Neet, i quali sono circa il 17,7%, è il più alto tra tutti i paesi dell’Unione europea, davanti a Romania e Grecia (Il Primato Nazionale)

Ne parlano anche altri giornali

L'Italia è all'ultimo posto tra iper i giovani uomini tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. Iin Italia sono il 17,7%, davanti a Romania (14,5%) e Grecia (14,1%). (LA STAMPA Finanza)

Un record negativo a livello europeo e con un tasso in aumento. A più di quattro anni di distanza dal varo del reddito di cittadinanza, la misura che secondo il M5s avrebbe «abolito la povertà» ha invece contribuito a far crescere la quota di under 35 che non lavorano né cercano lavoro. (ilGiornale.it)

Nel 2022 l’11,7% dei giovani tra i 15 e i 29 anni rientrava in questa categoria. Descrive la parte della popolazione che non ha un lavoro e non è impegnata negli studi o in corsi di formazione. (Virgilio Video )

I dati allarmanti in ItaliaCosa succede in ItaliaLa situazione in Europa Suona forte il campanello d’allarme in Italia per il numero dei ragazzi che nel nostro Paese non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. (Virgilio Notizie)

La Puglia e la Basilicata sono habitat ostili ai giovani che hanno voglia di fare, di creare un’impresa e di lavorare. È impietoso l’indice «youth-friendly», ovvero «amichevole con la gioventù», presentato ieri, a Roma, durante l’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Forse il termine corretto sarebbe “scoraggiati”. La percentuale del 25,4% è la più alta in tutta Europa dove la media si ferma al 15%. (Avvenire)