L'Italia resta un Paese di Neet. Nel nuovo mondo dell'istruzione e del lavoro dopo la pandemia, i ragazzi e le ragazze italiani continuano a faticare a trovare il proprio posto. E, come accade ormai da molti anni, il nostro Paese conferma il record non lusinghiero dei giovani under 30 che non studiano e non lavorano. Uno "spreco assurdo", nel grido d'allarme dei Giovani imprenditori di Confartigianato, per quel Made in Italy che avrebbe bisogno di nuova linfa e competenze.
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Sono ai nastri di partenza, ma restano fermi. Un giovane su quattro tra i 25 e i 34 anni è inattivo, cioè non cerca lavoro perché convinto di non trovare un’occupazione in linea con il suo percorso di studi e le sue aspettative. Un esercito di quasi 1,6 milioni di persone che non possono definirsi né disoccupati né inoccupati. Forse il termine corretto sarebbe “scoraggiati”. La percentuale del 25,4% è la più alta in tutta Europa dove la media si ferma al 15%.
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La Puglia e la Basilicata sono habitat ostili ai giovani che hanno voglia di fare, di creare un’impresa e di lavorare. È impietoso l’indice «youth-friendly», ovvero «amichevole con la gioventù», presentato ieri, a Roma, durante l’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato. La classifica fotografa, molto meglio di mille tavole rotonde sull’autonomia, quanto sia maledettamente attuale la Questione Meridionale.
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/8 IPA/Fotogramma "Questa 'Italia a diverse velocità' per l'ambiente che circonda i giovani è all'origine di un nostro record negativo in Europa": secondo il rapporto, infatti, nel 2022 siamo stati il Paese con il più alto numero di giovani tra 25 e 34 anni che non si offrono sul mercato del lavoro: ben 1.568.000. "Per valore assoluto di giovani inattivi siamo quindi al primo posto nell'Ue, con un tasso di inattività del 25,4%, rispetto alla media europea del 15%.
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Giovani inattivi in Italia sono 1,6 milioni. Un record negativo a livello europeo e con un tasso in aumento. A più di quattro anni di distanza dal varo del reddito di cittadinanza, la misura che secondo il M5s avrebbe «abolito la povertà» ha invece contribuito a far crescere la quota di under 35 che non lavorano né cercano lavoro. «L'Italia è la peggiore in Ue», è l'allarme lanciato dai Giovani Imprenditori di Confartigianato.
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L’Italia è maglia nera in Europa per i giovani uomini tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. I ragazzi Neet nel nostro Paese sono il 17,7%, mentre le ragazze sono il 20,5%. Il dato italiano dei giovani uomini Neet è il più alto tra i Ventisette, davanti a Romania (14,5%) e Grecia (14,1%). Per le giovani donne, invece, l’Italia fa registrare il secondo peggior tasso Ue, preceduta soltanto dalla Romania (25,4%) e seguita dalla Bulgaria (17,4%).
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Suona forte il campanello d’allarme in Italia per il numero dei ragazzi che nel nostro Paese non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. I cosiddetti Neet, ovvero i Not in Education, Employment or Training, consegnano infatti all’Italia la maglia nera in Europa in termini di percentuali. I dati allarmanti in ItaliaCosa succede in ItaliaLa situazione in Europa I dati allarmanti in Italia Secondo gli ultimi…
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L'Italia è all'ultimo posto tra iper i giovani uomini tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. In base ai dati pubblicati da Eurostat riferiti al 2022. Iin Italia sono il 17,7%, davanti a Romania (14,5%) e Grecia (14,1%). Per quel che riguarda leinvece si registra il secondo peggior risultato con il 20,5%, dietro alla Romania (25,4%) e davanti alla Bulgaria (17,4%).
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Eurostat: Neet, più di un giovane europeo su 10 né occupato né in formazione. Bene i Paesi Bassi, male Romania e Italia Nel 2022, più di un giovane su dieci (11,7%) nell’Ue di età compresa tra i 15 e i 29 anni non era né occupato né istruito o formato (Neet, Not in education, employment or training), indicando una diminuzione di 1,4 punti percentuali rispetto al 2021. Lo si legge in un rapporto di Eurostat diffuso…
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L’Italia ha il numero di giovani inattivi più alto dell’Unione europea Secondo le stime di Confartigianato, in Italia ci sono oltre un milione e mezzo di giovani tra i 25 e i 34 anni che non si offrono sul mercato del lavoro: è il dato peggiore in Europa. A cura di Tommaso Coluzzi L'Italia è il fanalino di coda dell'Unione europea per il numero di giovani inattivi. L'allarme arriva dalla convention annuale dei giovani imprenditori di Confartigianato, che si è tenuta oggi a Roma, durante la…
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Nel 2021 la percentuale era arrivata al 24,4%, ma i dati Eurostat 2022 segnalano una diminuzione sensibile. Nonostante questo, l’Italia è all’ultimo posto in Europa per i Neet, ovvero le persone comprese in età tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. I ragazzi Neet nel nostro Paese sono il 17,7%, mentre le ragazze sono il 20,5%. Il dato italiano dei giovani uomini Neet è il più alto tra i…
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NEET è un acronimo inglese che significa "Not in education, employment or training". Descrive la parte della popolazione che non ha un lavoro e non è impegnata negli studi o in corsi di formazione. Nel 2022 l’11,7% dei giovani tra i 15 e i 29 anni rientrava in questa categoria. Dal 2013, con l’eccezione dell’annus horribilis della pandemia, il dato è in costante diminuzione in Europa.
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L’Italia è maglia nera in Europa per i giovani uomini tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. E’ quanto emerge dai dati Eurostat riferiti al 2022. I ragazzi Neet nel nostro Paese sono il 17,7%, mentre le ragazze sono il 20,5%. Il dato italiano dei giovani uomini Neet è il più alto tra i Ventisette, davanti a Romania (14,5%) e Grecia (14,1%).
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Roma, 26 mag – Confartigianato lancia l’allarme per l’elevato numero di Neet tra i giovani italiani, Not in Education, Employment or Training, così chiamati quei soggetti inattivi, i quali si trovano completamente estromessi dal mondo del lavoro oltre che dallo studio o da altri percorsi di formazione. “L’ Italia è la peggiore in Ue per giovani inattivi, sono 1,6 milioni”, questa la denuncia degli imprenditori, e il tasso sembrerebbe in continuo aumento: il dato italiano dei giovani…
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In Italia record di neet L’Italia è il primo paese europeo per numero di inattivi, i cosiddetti «neet». Giovani che non studiano e non hanno un lavoro. Nel 2022 erano 1,6 milioni. Tra gli inattivi under 35 prevalgono le donne, pari a 1,033 milioni (il 65,9% del totale), a fronte di 535 mila uomini. Il 55,6% dei giovani inattivi si concentra nel Mezzogiorno, dove il tasso sale al 37,7%, più che doppio rispetto al 16,8% del Centro Nord.
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Nel 2022, più di un giovane su dieci (11,7%) nell’UE di età compresa tra i 15 e i 29 anni non era né occupato né istruito o formato (NEET) , indicando una diminuzione di 1,4 punti percentuali (pp) rispetto al 2021. Durante l’ultimo decennio, c’è stata una significativa diminuzione della quota di giovani adulti NEET. Nel 2012 l’UE ha registrato un tasso del 16,0%, che ha raggiunto il picco nel 2013 (16,1%) per poi iniziare una costante diminuzione.
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Brutte notizie dalla convention annuale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, oggi a Roma, dove sono stati presentati – come riporta l’Ansa – i dati sulle condizioni offerte ai giovani per lavorare. La Confartigianato lancia l’allarme: “L’Italia è la peggiore in Europa per giovani inattivi, sono 1,6 milioni” e con un tasso in aumento. Maglia nera per Molise, Sardegna, Calabria, Sicilia e Basilicata
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L'Italia è maglia nera in Europa per i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. La sconfortante sentenza emerge dai dati Eurostat riferiti al 2022. I cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training) nel nostro Paese sono il 19% dei giovani nella fascia di età considerata; peggio di noi solo la Romania, con il 19,8%. Ma se si guarda al dato relativo ai soli uomini, l'Italia occupa…
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