Carcere Beccaria, Garante detenuti Milano: "Un'isola di illegalità nel centro della città"

Carcere Beccaria, Garante detenuti Milano: Un'isola di illegalità nel centro della città
LAPRESSE INTERNO

Francesco Maisto commenta l'arresto di 13 agenti della polizia penitenziaria per episodi di violenza contro giovani carcerati “Un sistema illegale di violenza sui minori e di coperture“. In questi termini il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Milano, Francesco Maisto, parla dell’arresto di 13 agenti della polizia penitenziaria per episodi di violenza contro detenuti nel carcere minorile Beccaria. (LAPRESSE)

Ne parlano anche altri giornali

«Tante cose succedevano di notte. Noi ci siamo rannicchiati tutti nell’angolo del nostro letto, in silenzio, era il suo turno. (Corriere Milano)

Intercet… Una protesta a suon di certificati medici che, da quel che emerge, non era stata concordata col sindacato. (La Stampa)

Una struttura senza alcun controllo interno, nella quale quel "sistema consolidato" negli anni di pestaggi e torture su ragazzi di 16 e 17 anni con storie problematiche, tra disagio, reati e tossicodipendenza, aveva preso piede indisturbato, almeno fino a qualche mese fa con l'arrivo del nuovo direttore al carcere minorile Beccaria. (L'Unione Sarda.it)

I racconti del Beccaria sono agghiaccianti: in carcere i ragazzi vanno educati, non solo puniti

La tentata violenza sessuale nei confronti di Amin Hachouch la racconta lui stesso al pubblico ministero che indaga sugli agenti torturatori all’IPM Cesare Beccaria di Milano. L’episodio fa parte di quelli che hanno fatto finire in arresto 13 agenti di polizia penitenziaria con le accuse di tortura, maltrattamenti e falso. (Open)

«Dai, dobbiamo vedere, comunque, il fatto stesso che questo direttore, “sì, vado a prendere i video”, vabbé ci sta. Il nuovo corso al carcere minorile Beccaria di Milano, con l’arrivo di Claudio Ferrari a dicembre 2023, primo direttore a tempo pieno dopo un ventennio di reggenti, non era andato giù a tutti. (Corriere Milano)

“…lo colpiva con più cinghiate anche nelle parti genitali fino a provocarne il sanguinamento (…) lo lasciavano completamente nudo dentro la stanza per un’ora, senza nessun indumento o coperta; (…) lo svegliavano per spostarlo dalla sua cella e lo colpivano nuovamente in faccia con schiaffi e pugni, insultandolo con termini quali ‘sei un bastardo, sei un arabo zingaro, noi siamo napoletani, voi siete arabi di merda’”. (Il Fatto Quotidiano)