Tassa globale multinazionali, Quintarelli: "Buon passo, ma non basta: ecco perché"

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Tuttavia, è un primo passo importante nella giusta direzione

Si prevede un gettito di 80miliardi per gli Stati; 2,7 miliardi per l’Italia. La Spagna ha già approvato il piano (la Spagna non fa parte del G7).

I numeri della tassa globale per le multinazionali. Quando sarà implementato, aiuterà a contrastare la corsa al ribasso degli Stati (come l’Irlanda) per attrarre le sedi fiscali delle multinazionali. (Agenda Digitale)

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Ieri, si è svolta a Londra, la prima riunione in presenza da quando è scoppiata la pandemia, dei G7, i ministri della Finanze dei sette paesi più industrializzati al mondo. Durante il summit, il Cancelliere dello Scacchiere britannico Rishi Sunak, ha dichiarato: “E’ stato raggiunto un accordo storico, è una stretta all’elusione fiscale. (Redazione Imprese News)

Fondamentale che l’accordo del G7 Finance venga approvato dall’Ocse e portato davanti al G20, previa la verifica che le soglie stabilite non taglino fuori dall’obbligo di tassazione multinazionali potenti, con altre escamotage Il nuovo accordo del G7 porterebbe nelle sole casse del fisco italiano 2,7 miliardi di euro se andasse in porto. (Inno3)

Al G7 accordo storico su una Global Tax per le grandi imprese, anche digitali, con aliquota globale minima del 15% applicata Paese per Paese. Grande soddisfazione per l’intesa è stata espressa dal nostro premier, Mario Draghi, il quale ha dichiarato: “Saluto con grande soddisfazione l’accordo sulla tassazione delle multinazionali raggiunto oggi a Londra dai ministri delle finanze del G7. (Webnews.it)

Secondo Rishi Sunak, ministro delle Finanze del Regno Unito: “E’ un accordo storico per riformare il sistema fiscale globale per adattarlo all’era digitale globale”. I ministri delle Finanze dei paesi del G7, riuniti a Londra, hanno raggiunto un importante accordo per impegnarsi a istituire una tassa globale di almeno il 15 per cento per le multinazionali che operano in quei paesi, a prescindere da dove siano le loro sedi. (Avanti!)

Ha infatti prodotto un accordo molto popolare (globalmente popolare potremmo dire) sul piano dell’equità fiscale globale. Con questo sistema (legale) di dumping fiscale, miliardi di dollari che spettano alle casse erariali degli Stati rimangono nelle tasche degli azionisti. (Eastwest)

I grandi hanno trovato l'accordo per imporre l'imposta minima del 15% alle multinazionali. Immaginare un Draghi più politico, costretto a correre i rischi delle forche caudine dei partiti italiani ed europei non è idea (Panorama)