Una tassa minima globale per le grandi multinazionali

Ultima Voce INTERNO

Tuttavia, per le corporazioni più ricche al mondo la strada è ben più semplice, o meglio lo è, se non adottiamo una tassa minima globale.

Ad esempio, Cipro ha annunciato l’intenzione di porre il veto alla Commissione europea, la quale necessita dell’unanimità per prendere decisioni effettive.

Secondo, l’attuale proposta viene dal G7, un gruppo di paesi che vedono di buon occhio una tassa minima globale

Pur intrattenendo attività economiche in tutto il globo, grazie a pratiche consolidate come il transfer pricing e il thin capitalization, le multinazionali sono in grado di trasferire i profitti generati in una nazione, ad esempio, in Italia, ad un’altra, ad esempio, a Panama, senza grandi difficoltà. (Ultima Voce)

La notizia riportata su altri giornali

Al G7 accordo storico su una Global Tax per le grandi imprese, anche digitali, con aliquota globale minima del 15% applicata Paese per Paese. Grande soddisfazione per l’intesa è stata espressa dal nostro premier, Mario Draghi, il quale ha dichiarato: “Saluto con grande soddisfazione l’accordo sulla tassazione delle multinazionali raggiunto oggi a Londra dai ministri delle finanze del G7. (Webnews.it)

Tuttavia, è un primo passo importante nella giusta direzione Si prevede un gettito di 80miliardi per gli Stati; 2,7 miliardi per l’Italia. La Spagna ha già approvato il piano (la Spagna non fa parte del G7). (Agenda Digitale)

Ma dietro la trattativa ci sono le tensioni per il futuro assetto del potere Ue. I grandi hanno trovato l'accordo per imporre l'imposta minima del 15% alle multinazionali. (Panorama)

Le parole di Rishi Sunak sono state ampiamente condivise da tutti i presenti alla riunione. Durante il summit, il Cancelliere dello Scacchiere britannico Rishi Sunak, ha dichiarato: “E’ stato raggiunto un accordo storico, è una stretta all’elusione fiscale. (Redazione Imprese News)

I paesi del G7 sono Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Canada, Italia e Giappone. Secondo Rishi Sunak, ministro delle Finanze del Regno Unito: “E’ un accordo storico per riformare il sistema fiscale globale per adattarlo all’era digitale globale”. (Avanti!)

Con questo sistema (legale) di dumping fiscale, miliardi di dollari che spettano alle casse erariali degli Stati rimangono nelle tasche degli azionisti. Nel 2015, secondo un rapporto Ocse, l’Italia è stata derubata di 6,4 miliardi di gettito fiscale tramite i riallocamenti all’estero dei profitti delle multinazionali. (Eastwest)